A tre anni dal primo intervento, la chirurgia dei tumori cerebrali a paziente sveglio (awake surgery) è diventata una pratica di routine nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Terni. E si sta arricchendo di nuovi mezzi che consentono interventi sempre più precisi e mininvasivi grazie anche all’utilizzo del neuronavigatore. Recentemente l’equipe di neurochirurgia dell’azienda ospedaliera di Terni, diretta da Sandro Carletti, ha eseguito il quindicesimo intervento di questo tipo su una donna anziana con fattori di rischio generali, la quale è stata dimessa in terza giornata.
Casciari. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Andrea Casciari, ha commentato: “La struttura di neurochirurgia nei primi sei mesi del 2013 ha registrato un incremento di attività del 30% rispetto all’anno precedente e ciò è dovuto all’aumento delle sedute operatorie (da 9 a 12), alla istituzione del nuovo reparto di neurochirurgia, alla presenza nella azienda della terapia intensiva post-operatoria neurochirurgica nonché al consolidamento di tecniche chirurgiche all’avanguardia che, praticate in pochi altri centri italiani, richiamano pazienti da tutto il territorio nazionale. Sviluppare sempre più questa ed altre tecniche innovative sul versante dell’alta specialità, resta uno degli obiettivi aziendali, al fine di dare le migliori risposte possibili ai pazienti affetti da patologie neurologiche, porre l’azienda ospedaliera ternana all’avanguardia per livello di prestazioni erogate e aumentare la mobilità attiva, una delle nostre principali risorse”.
Carletti. Il dottor Sandro Carletti, Direttore della struttura complessa di Neurochirurgia e del dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale di Terni, ha detto: “La chirurgia a paziente sveglio ha un duplice vantaggio: da una parte consente di sottoporre pazienti anziani o con gravi patologie sistemiche come quelle respiratorie e cardiache ad interventi neurochirurgici maggiori, evitando i rischi e le complicanze legate all’anestesia generale, e dall’altra consente di monitorare costantemente le condizioni neurologiche del paziente durante la procedura chirurgica. Tale metodica risulta inoltre particolarmente indicata in quei pazienti che presentano lesioni a livello delle cosiddette zone nobili del cervello, come quelle che controllano la parola o il movimento degli arti”.
Colloqui nel corso dell’operazione. Con questa tecnica per tutto il tempo dell’intervento il neurochirurgo e l’anestesista possono colloquiare con il paziente valutando in tempo reale eventuali modificazioni neurologiche che dovessero verificarsi. È inoltre in corso di perfezionamento l’utilizzo intraoperatorio di elettrodi cerebrali che consentono di fare una vera e propria mappa delle aree cerebrali eloquenti, così da ridurre ulteriormente il rischio di danno cerebrale post-operatorio.
Costi inferiori. Dal punto di vista neurochirurgico l’esito degli interventi finora eseguiti è stato molto positivo, come dimostrato dai successivi controlli radiologici eseguiti. Accanto al successo clinico si è potuto verificare anche la positività sul versante gestionale: infatti, la durata e i costi del ricovero risultano decisamente inferiori rispetto a quelli di pazienti con patologie simili trattati con tecnica tradizionale.
Tecniche mininvasive. La neurochirurgia di Terni è diventata centro didattico-formativo di riferimento nazionale per l’esecuzione di tecniche mininvasive integrate alla neuronavigazione tanto che, con cadenza semestrale, l’azienda ospedaliera di Terni ospita corsi di neurochirurgia mininvasiva vertebrale neuronavigata (Live Surgery) a cui partecipano neurochirurghi provenienti da tutta Italia.
Ernie lombari. Da alcuni mesi viene utilizzata una innovativa tecnica mininvasiva endoscopica per il trattamento delle ernie discali lombari. Da marzo 2013 sono stati eseguiti 10 interventi di questo tipo. L’intervento endoscopico, rispetto a quello tradizionale, ha il vantaggio di poter essere eseguito in analgo-sedazione, cioè con una innovativa tecnica anestesiologica computerizzata che permette di mantenere il paziente sveglio e senza dolore durante la procedura chirurgica, e di ridurre al minimo il dolore e il disagio post-operatorio del paziente, che può alzarsi a poche ore dall’operazione ed essere dimesso la mattina seguente.
Percorso completo. Il dipartimento di neuroscienze dell’azienda ospedaliera di Terni, viene spiegato in una nota, “è oggi in grado di offrire una risposta esaustiva a qualsiasi paziente affetto da una patologia neurologica, risposta che va dalla diagnosi, alla terapia medica o chirurgica, sino al percorso riabilitativo”.