La Camera di commercio di Terni diffonde i dati dell’Osservatorio congiunturale dei settori industria e commercio riferiti al secondo trimestre 2013 e nell’analizzarli tenta di descrivere un bicchiere mezzo pieno. Secondo l’ente presieduto da Enrico Cipiccia, nella provincia di Terni “la flessione iniziata con la crisi inizia ad invertire la rotta. E parte dall’industria”. Gli stessi dati si prestano però anche ad una lettura ben più pessimista, specie osservando la caduta senza fine del settore del commercio.
Industria. Per quanto riguarda l’industria, la variazione della produzione al secondo trimestre dell’anno risulta positiva rispetto al trimestre precedente (+1,6%). La crescita più significativa riguarda il settore delle industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (+9,4%) seguita dal settore tessile e abbigliamento (+6,9%).
Rispetto al primo trimestre dell’anno si registra anche una timida crescita del fatturato pari al 3,1% ma su base tendenziale annua perde ben l’8,1%. Su questo fronte buone performance sono quelle delle industrie chimiche (+16,5%) e del tessile (+10,3%). Incisivo il contributo proveniente dal fatturato realizzato con l’estero che al secondo trimestre dell’anno registra una variazione positiva del 5%. In linea con l’andamento regionale, anche nella provincia di Terni ci sono segnali di miglioramento nei settori della moda, alimentare e da quello della chimica dove l’andamento degli ordini cresce sensibilmente rispetto al primo trimestre dell’anno (+11,2% per la moda, +7,1% per l’alimentare e il 6,5% per il comparto chimico).
Commercio. Per quanto riguarda il commercio, continua la crisi nera, con gli operatori in grave sofferenza per la persistente stagnazione dei consumi interni. L’indagine congiunturale fotografa un settore in ginocchio, soprattutto per le imprese del commercio al dettaglio alimentare che lasciano sul terreno una perdita di oltre il 5% (-5,3%) del volume d’affari rispetto al trimestre precedente. Su base annua il commercio segna una caduta vertiginosa: rispetto al secondo trimestre di un anno fa, il comparto del food perde l’11,2%, il no food il 9,4%. Al pari del fatturato, anche gli ordinativi su base annua vanno sempre più giù sia per il settore no food (-11,2%) che per il food (11,1%). Perdite più contenute ma comunque allarmanti su base congiunturale (-1,4%) poiché indicano una caduta che sembra senza fine.
Anagrafe aziende. La Camera di commercio ternana prova a vedere il bicchiere mezzo pieno anche per quanto riguarda il bilancio delle aziende ed afferma: “Il sistema imprenditoriale tiene”. Dai dati del Cruscotto statistico, strumento di analisi periodica dell’andamento anagrafico delle imprese, emerge che al 30 giugno 2013 si sono iscritte 369 nuove imprese mentre le cessate risultano 234 (quindi un saldo positivo di 135 unità) per un totale di 21.995 imprese registrate. Su base annua la perdita rimane contenuta visto che un anno fa ce ne erano soltanto 48 in più (se ne contavano 22.043 iscritte al secondo trimestre 2012 e un saldo ancora positivo tra iscritte e cessate di 187).
Nonostante lo sforzo di ottimismo della Camera di commercio, anche in questo caso ci sarebbe poco da stare allegri. Va infatti considerato che, tendenzialmente, le aziende di nuova apertura sono meno strutturate, più piccole e occupano meno lavoratori rispetto a quelle che chiudono i battenti a causa della crisi. Addirittura, è ormai fenomeno frequente l’apertura di una nuova azienda da parte di un singolo lavoratore rimaste senza lavoro: così diventa datore di lavoro di se stesso ma in molti casi non riesce a mettere insieme uno stipendio che gli consenta di arrivare alla fine del mese.