La struttura complessa di Oncologia dell’ospedale Santa Maria di Terni tra i migliori centri italiani ed europei. Ha infatti ricevuto l’accreditamento presso l’ESMO (European Society of Medical Oncology), come centro di riferimento per l’integrazione fra le cure oncologiche e le terapie di supporto e palliative. Un importante riconoscimento che individua la struttura ternana come una delle migliori in campo nazionale e fuori per l’attenzione a 360 gradi che è in grado di riservare ai pazienti oncologici.
“L’importanza di questo riconoscimento va al di là dei certificati, delle targhe o delle soddisfazioni personali – spiega Fausto Roila, direttore della struttura complessa di oncologia – in quanto dimostra che possediamo i requisiti, oggettivi e documentati, per offrire al paziente oncologico quella che viene definita una vera ‘cura globale’ che si prefigge di individuare e di offrire risposte adeguate ai bisogni del paziente, durante le diverse fasi della malattia. Attenzione, quindi, non soltanto alle terapie antitumorali specifiche, ma anche ai vari sintomi causati direttamente o indirettamente dalla malattia (ad esempio, dolore, stanchezza, inappetenza) e dai trattamenti (nausea e vomito, diarrea, tossicità cardiaca, neurologica, etc.) e attenzione agli aspetti psicologici del paziente e dei suoi familiari”.
Questo traguardo è stato reso possibile grazie ad un percorso volto a migliorare le competenze specifiche degli operatori della struttura oncologica con meeting interni frequenti, confronti sui vari casi per favorire la condivisione collegiale dei percorsi diagnostico-terapeutici, formazione di gruppi multidisciplinari di terapia di supporto, organizzazione di corsi formativi, partecipazione attiva alla ricerca. Inoltre, è stato fondamentale per tutti integrarsi fattivamente con altre professionalità come radioterapisti, medici palliativisti, psicologi, figure di supporto spirituale, strutture di assistenza domiciliare e hospice. Non va infine dimenticato il prezioso sostegno fornito dalle associazioni di volontariato.
“Le patologie oncologiche sottopongono i pazienti a dolori fisici e sofferenze psicologiche forti – commenta il direttore generale dell’azienda ospedaliera Andrea Casciari – per questo, nel percorso assistenziale, insieme alle terapie farmacologiche antitumorali, diventa fondamentale prendersi cura anche degli aspetti psicologici, relazionali e di comunicazione. Un approccio che non può essere lasciato al carattere e alla sensibilità degli operatori, ma deve essere alla base di un vero e proprio modello organizzativo, come è in questo caso”. Nel percorso assistenziale oncologico un ruolo fondamentale è giocato dall’integrazione tra ospedale e territorio, attraverso l’assistenza oncologica domiciliare e l’hospice che garantiscono la continuità delle cure. Questo probabilmente è stato l’elemento determinante per ottenere la certificazione europea.
Sul risultato ottenuto dalla struttura del Santa Maria, si è espresso anche il primo cittadino ternano, Leopoldo Di Girolamo. “L’accredimento della struttura oncologica del Santa Maria nell’Esmo – dichiara il sindaco – la pone come tra i migliori servizi d’Italia e rafforza il ruolo dell’ospedale di Terni. La struttura oncologica di Terni è tra le eccellenze per la sua gamma di servizi, per l’attenzione complessiva al paziente, per la sua integrazione e diffusione nel territorio. Risultati che sono possibili solo grazie ad investimenti sulle strutture e sulla formazione del personale, alla presenza di professionalità di livello, alla capacità di innovare pure in un quadro non facile per quanto attiene le risorse. Risultati possibili grazie all’impegno di tutto il personale coinvolto, al quale va il plauso della comunità. Obiettivi, oltretutto, raggiunti in pochi anni e che ribadiscono come l’ospedale di Terni sia una struttura di riferimento per un territorio ampio. Non ultimo dobbiamo sottolineare il messaggio che arriva dalla struttura oncologica di Terni e cioè che anche nell’ambito di una patologia così pesante l’attenzione alla persona è un elemento fondamentale e che è possibile raggiungere risultati soddisfacenti anche in terreni particolarmente impervi”.