Dalla serie: anche i truffatori devono pagare le tasse. Questa estate la guardia di finanza di Terni aveva denunciato un promotore finanziario ternano. Secondo le fiamme gialle, nel corso degli anni il broker aveva truffato più di 20 persone, perlopiù familiari, amici e conoscenti: invece di investire i loro soldi, se li intascava e li spendeva (qui l’articolo). A distanza di 6 mesi, arrivano altri guai per il 57enne broker ternano: le fiamme gialle hanno ricostruito tutte le sue attività illecite e il giro di denaro incassate. Si tratta di quasi 4 milioni di euro su cui dovrà pagare le tasse.
Infatti, sulla base di normative in materia, anche i proventi illeciti possono essere tassati: per questo la guardia di finanza aveva subito avviato una verifica fiscale nei confronti dell’ex promotore finanziario. Dopo alcuni mesi di attività d’indagine i militari hanno ricostruito tutti i componenti di reddito e tutte le somme illecitamente percepite dal professionista. In tal modo è stata quantificata sia ogni singola somma di denaro illecitamente sottratta a ciascun cittadino truffato, sia l’importo totale delle somme incassate a nero dal professionista, ai fini della loro tassazione. Al termine della verifica la somma riconducibile a proventi illecitamente percepiti è di 3.798.920 euro. Quasi 4 milioni di euro che, per quanto frutto di truffe, saranno tassati come si trattasse di normali proventi della sua attività professionale.
L’indagine è stata realizzata anche attraverso l’utilizzo di accertamenti bancari, al termine dei quali le fiamme gialle hanno nuovamente segnalato l’uomo all’autorità giudiziaria ternana per presentazione infedele della dichiarazione dei redditi, ex art. 4 della così detta “legge manette agli evasori”. Una denuncia, quest’ultima, che va ad aggiungersi a quelle già presentate nei suoi confronti per la commissione dei reati di truffa, falso in scrittura privata e appropriazione indebita nonché alla già avvenuta radiazione dall’albo di categoria.
“La presente attività di servizio – sottolinea il comando provinciale ternano delle fiamme gialle – evidenzia ancora una volta il peculiare ruolo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza e la trasversalità delle investigazioni poste in essere le quali, come in questo caso, hanno spaziato dalla polizia giudiziaria alla polizia tributaria, consentendo di ottimizzare gli strumenti normativi ed i poteri investigativi del corpo. Tutto ciò al fine di prevenire e contrastare illeciti penali tributari perpetrati nei confronti dei cittadini e più in generale gli effetti distorsivi sul corretto andamento dell’economia nazionale”.