Italia Nostra Terni e WWF Umbria continuano a fare sul serio. I rappresentanti delle due associazioni, rispettivamente Andrea Liberati e Giuseppe Rinaldi, oggi annunciano che, per impedire l’ampliamento delle discariche delle acciaierie di Terni, impegneranno lo Stato.
Non solo: Liberati e Rinaldi puntano il dito contro enti locali e Regione che in passato hanno permesso di ampliare le discariche senza un’accurata analisi idrogeologica. Il Comune si limitò a rifiutare l’analisi idrogeologica prodotta dall’Ast in cui si sosteneva che gran parte del problema era rappresentato dalla discarica Rsu ubicata all’interno della discarica Ast (discarica Rsu al centro di un pasticcio che è costato milioni di euro al Comune di Terni, clicca qui per leggere l’articolo).
Il comunicato congiunto di Italia Nostra e WWF:
!Nelle prossime settimane Italia Nostra e WWF inviteranno formalmente lo Stato italiano a fermare per sempre l’ampliamento delle discariche industriali di Valle e di Pentima di Terni, viste le pesantissime criticità ambientali sin qui emerse.
L’ultima parola sull’espansione spetta infatti proprio al Ministero dell’Ambiente, poiché le discariche si trovano in un S.I.N., sito nazionale da bonificare. Si applichino dunque le c.d. clausole di salvaguardia –prescrizione 10/a, prescrizione 14- già contenute nell’A.I.A. 2010. E’ inammissibile espandere ancora queste bombe ecologiche, visto l’altissimo grado di contaminazione già attestato. Si prosegua piuttosto nella loro messa in sicurezza, senza però forzare la mano per ottenere un improbabile contestuale allargamento.
Le Acciaierie predispongano senza ulteriori indugi ogni misura volta al recupero delle scorie siderurgiche, così come altre aziende dell’inossidabile fanno già da anni. Nessun nuovo sfregio ambientale sarà ammesso alle porte della Valnerina e in area contigua al sito di eccezionale pregio naturalistico della Cascata delle Marmore, candidato a Patrimonio mondiale UNESCO, a voler tacere del rischio sanitario per lavoratori e residenti tutti.
Esigiamo poi che Enti Locali e Regione predispongano una propria indagine idrogeologica certa e aggiornata, considerando che pare autolesionistico aver permesso l’ampliamento della discarica TK-AST senza possedere studi incontrovertibili e condivisi in merito, avendo pure respinto l’esame di parte prodotto dal prof. Celico, poiché, tra altre cose, questi attribuirebbe parte significativa delle criticità esistenti proprio ai gestori della ex discarica comunale RSU, oggi chiusa “…Esiste tuttavia un inquinamento piuttosto diffuso di entrambi i corpi idrici sotterranei -falda superficiale e falda profonda- che, sulla base dei dati attualmente esistenti, è almeno in parte riconducibile alla limitrofa discarica di RSU (area per lungo tempo in comodato al Comune, p.74, conclusioni rapporto idrogeologico prof. Celico per TK-AST)””.