Inaugurazione della “nuova” sorgente della Lupa questa mattina, a seguito della fine dei lavori di sistemazione realizzati da Sii e Ati, costati alle due società 100 mila euro. Un progetto che ha visto l’ammodernamento della storica sorgente, il più importante impianto del territorio ternano, che dalla frazione di Rosciano (Arrone) serve buona parte della città.
Per l’inaugurazione, Sii e Ati hanno scelto di invitare le scuole elementari della direzione didattica San Giovanni che, stamattina, hanno fatto visita all’affascinante sorgente in Valnerina, opera risalente al 1935. Decine di bambini, accompagnati dalle insegnanti, hanno infatti visitato gli impianti della Lupa guidati dal presidente della Sii Stefano Puliti, dal direttore generale Paolo Rueca e dai responsabili di Ati. Proprio Puliti e Rueca hanno tagliato il nastro insieme ai bambini delle scuole ed hanno poi guidato la visita all’interno della struttura. Una delle cose più affascinanti è stato il percorso all’interno del cunicolo di oltre 100 metri che, dagli impianti, si infila all’interno della montagna fino ad arrivare alla cascata delle acque, che alimenta il canale artificiale in grado di convogliare il percorso della sorgente. Grande entusiasmo da parte dei bambini affascinati dallo spettacolo e dalla potenza delle acque naturali.
Nel salutare ed accogliere i ragazzi, il presidente Puliti ha ricordato il valore dell’acqua ed ha spiegato brevemente la storia della sorgente. “Quello di oggi – ha affermato – è un appuntamento importante perché ci permette di contribuire a far crescere nelle giovani generazioni la coscienza dell’importanza dell’acqua e della indispensabilità della sua corretta gestione”. “La sorgente della Lupa è un fiore all’occhiello dell’impiantistica del territorio – ha aggiunto il direttore generale Rueca – gli investimenti fatti di recente hanno permesso di aumentare i livelli di sicurezza e la capacità di gestione della sorgente”.
LA STORIA DELLA SORGENTE – La sorgente della Lupa è la più grande delle strutture gestite da Sii e Ati e rappresenta, oltre che un servizio essenziale, anche un patrimonio storico, architettonico e culturale. La sua portata media è di 150-200 l/s ma, in determinati periodi dell’anno, può arrivare anche a 300 l/s. La sua costruzione, decisa durante il ventennio fascista, fu dettata dal fatto che il vecchio acquedotto del Peschiera, costruito nel 1894, con i suoi 40 l/s non era più sufficiente ad una popolazione che stava crescendo per effetto dell’industrializzazione. La qualità dell’acqua è di notevole pregio. Ha infatti una media mineralizzazione e una durezza di 18,5 gradi francesi, la temperatura è di 11,2 gradi ed è microbiologicamente pura. I lavori iniziarono nel 1933 e furono completati nel 1935. La particolarità è che tutta l’opera fu realizzata a mano da scavatori esperti che impiegarono solo strumenti manuali per costruire la sorgente.
LE FOTO DELL’INAUGURAZIONE: