Ast, trattativa al Mise per tutta la notte ma nessun accordo, appello del ministro

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miseLe trattative sono iniziate ieri alle 16,30 e si sono concluse questa mattina alle 5,30, con un nulla di fatto. Al tavolo al Mise sul piano industriale Ast, dopo 13 ore, non è stato raggiunto nessun accordo tra Governo, istituzioni locali, azienda e sindacati. L’ad Lucia Morselli sembra anzi determinata nel portare avanti la linea dei tagli ed il 4 ottobre – scadenza per giungere ad un nuovo piano industriale – sembra ora pericolosamente vicino.

Il ministro Federica Guidi “preso atto del persistere delle posizioni distanti tra le parti” ha aggiornato il tavolo a venerdì. In particolare “è proseguito il negoziato rispetto alle tematiche relative ai costi del personale, in particolar modo a quelle riferibili alla contrattazione di secondo livello”. Durante la discussione non sono però “emersi elementi per tentare di arrivare, oggi, ad un ipotesi di accordo”.

Nel prossimo incontro il Governo si riserva di avanzare una sua proposta e chiede la presenza della stessa Thyssenkrupp. Il ministro ha addirittura rivolto un appello perché ci sia “grande senso di responsabilità per poter raggiungere un’intesa”. Lo scorso 5 settembre Ast aveva sostenuto che in assenza di un accordo su un nuovo piano industriale, avrebbe attuato quello lacrime e sangue da 550 licenziamenti.

Aggiornamento ore 14,20:

UGL I sindacati forniscono maggiori dettagli sul lungo incontro terminato questa mattina. In particolare l’Ugl fa sapere che “l’Ast ha comunicato la riduzione del numero dei dipendenti da mettere in mobilità all’acciaieria di Terni, passati a 250 rispetto ai 550 circa annunciati a luglio, con possibili incrementi a due anni dall’avvio del piano industriale”.

In una nota congiunta il segretario della Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, e il vice segretario nazionale dei metalmeccanici con delega alla siderurgia, Daniele Francescangeli, scrivono che “nonostante la multinazionale abbia confermato anche investimenti e stabilità di produzione sul sito di Terni, le posizioni tra le parti restano ancora lontane e ci sono dei punti in discussione su cui bisogna lavorare per raggiungere un’intesa”.

“Il problema – proseguono Vicaro e Francescangeli – resta sugli ingenti tagli previsti sul costo del lavoro, con il quasi totale azzeramento dei contratti integrativi in essere nonchè sulla dichiarazione di voler provvedere comunque a strumenti di licenziamento dopo i due anni dall’avvio del nuovo piano industriale per quanto riguarda gli eventuali residui sugli esuberi”.

CGIL O da Ast “vengono nuove disponibilità o per noi non ci sono le condizioni per arrivare ad un accordo”: a dirlo, in una nota congiunta, sono il segretario nazionale della Fiom Cgil, Rosario Rappa, e il responsabile per la siderurgia, Gianni Venturi. In base a quanto riferiscono i due sindacalisti “adesso la trattativa è davvero appesa a un filo sottile dopo che Ast non ha saputo cogliere una disponibilità importante e dettagliata del sindacato ad arrivare ad un accordo che tenga insieme nuovo piano industriale e commerciale, investimenti e riduzione dei costi, compreso il costo del lavoro”.

Secondo Rappa e Venturi, “la verità è che Ast pensa, con gli esuberi e con il taglio dei salari di chi resta in azienda, di finanziare non solo il pareggio di bilancio ma di pagare anche gli investimenti. Per noi è inaccettabile”. La Fiom annuncia infine che al tavolo di venerdì ci saranno anche rappresentanti di ThyssenKrupp.

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