Ast, lavoratori proseguono sciopero e occupano A1: anticipato l’incontro al Mise

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operai bloccano A1La rabbia dei lavoratori dell’Ast è ai massimi livelli dopo l’ennesimo rinvio della trattativa sul piano industriale arrivato ieri con l’ennesima conferma che il Governo non può o non vuole sbloccare la situazione. Sono esasperati da tre settimane di sciopero ma questa mattina all’assemblea hanno deciso di proseguire: ancora astensione dal lavoro e la parola d’ordine: “Alziamo il tiro”.

Nell’infuocata assemblea a cui hanno partecipato un migliaio di lavoratori, Claudio Cipolla, della Fiom di Terni, ha spiegato che oltre allo sciopero proseguiranno i presidi in atto e nuove iniziative verranno concordate con i sindacati nazionali. Uno dei lavoratori ha preso la parola dicendo: “Adesso ad Orte, a Palazzo Chigi, al Parlamento. Ma adesso”. E’ stato allora deciso di effettuare il blocco del casello di Orte: gli operai si stanno organizzando per raggiungerlo.

Nella notte la tensione aveva toccato livelli ancora più elevati: si sono verificati alcuni litigi tra gli operai stessi, poi alcuni di loro hanno dato fuoco a due portoni. In particolare è nei pressi della sede dell’Ilserv che i lavoratori hanno messo in atto le azioni di protesta. Nella notte l’azienda ha anche fatto saldare dei cancelli che ora sono quindi permanentemente chiusi: un atto di cui non si conoscono i motivi.

Aggiornamento ore 12,30: Gli operai sono partiti per Orte a bordo delle loro auto formando una lunga carovana. Non c’è una chiara organizzazione sulle forme di protesta da attuare, saranno probabilmente improvvisate una volta raggiunto il casello autostradale.

Aggiornamento ore 13,10: Circa 400 lavoratori sono arrivati al casello di Orte, molti di loro hanno oltrepassato il casello ed hanno bloccato l’autostrada A1 in entrambe le direzioni.

operai bloccano A1 (1)Aggiornamento ore 13,40: Traffico ancora completamente bloccato sull’autostrada del Sole: gli operai restano ad occupare la strada anche sotto la pioggia, con le forze dell’ordine che controllano la situazione.

Aggiornamento ore 14,15: Lungo l’autostrada si è creato circa un chilometro di coda. La polizia stradale ha intanto istituito l’uscita obbligatoria in entrambi i sensi di marcia: ad Attigliano per chi è diretto verso Sud e a Magliano Sabina per il traffico in direzione Nord.

Aggiornamento ore 14,40: La polizia sta chiedendo ai lavoratori di sgomberare l’autostrada, gli operai non sembrano intenzionati ad accettare.

Aggiornamento ore 15,10: Funzionari di polizia stanno ancora cercando di convincere i lavoratori dell’Ast ad allontanarsi dall’A1. I manifestanti hanno però risposto: “E’ una situazione seria, non stiamo a giocare. Non ce ne andiamo”.

Aggiornamento ore 15,35: La notizia del blocco dell’autostrada A1 è in apertura in molti dei principali giornali nazionali. L’iniziativa sta quindi avendo grandissimo risalto mediatico e il Governo difficilmente potrà restare con le mani in mano. Secondo alcune voci rappresentanti dell’esecutivo starebbero per convocare sindacati e rsu dell’Ast.

Aggiornamento ore 15,40: Le code di autoveicoli sono ormai lunghe una ventina di chilometri.

Aggiornamento ore 16,10: Alcuni automobilisti ed autisti di mezzi pesanti sono rassegnati ad attendere, qualcuno ne approfitta per dormire, altri iniziano a perdere la pazienza e chiedono “cosa c’entriamo noi con i problemi degli operai dell’Ast?”. Un automobilista ternano davanti alle telecamere dice: “Io sono di Terni ma questa non la capisco perché stanno facendo male a tante persone. Io sono solidale perché ho dei parenti che lavorano all’Ast, mio nipote. Sono preoccupato, l’Ast è il cuore della città però mi chiedo, perché non vanno a bloccare il Parlamento e palazzo Chigi? Bloccare la strada non mi sembra giusto”.

In coda nella sua auto anche un consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Valentina Pococacio che ad un giornalista del Corriere.it ha detto: “Questa protesta la capisco e la condivido. I lavoratori fanno bene ad alzare la voce”. Poi ha ricordato che “è una vertenza che coinvolge non solo l’acciaieria ma anche ditte esterne i cui lavoratori sono altrettanto in difficoltà. Il tessuto economico di Terni è in difficoltà e questa vertenza si inserisce in una situazione pesante”. Braghiroli ha aggiunto che accanto al problema economico c’è “anche un problema ambientale. In questi giorni stanno infatti uscendo dati che mettono in evidenza contaminazione di latte, olive, uova. E’ quindi una situazione complessa che meriterebbe soluzioni straordinarie”.

Aggiornamento ore 16,20: Altre voci raccolte dalle telecamere: “E’ una vergogna, devono andare a Roma, non qui”. “Sono operai come noi ma ci stanno danneggiando”.  “Loro hanno le loro ragioni ma non possono bloccare l’autostrada che tra l’altro noi paghiamo salata. Sono 4 ore che stiamo fermi, è troppo”. “Qui fanno l’acciaio? Allora facciano spranghe d’acciaio e vadano a Roma con quelle”. “Devono andare a Roma e non sull’autostrada, non ha senso. Come dobbiamo fare noi?”.

Aggiornamento ore 16,30: Ancora altre voci raccolte dalla telecamera del Corriere della Sera che danno il senso dell’umore delle migliaia di persone in coda da ore. Interpellato un gruppetto di camionisti, uno di loro: “Pensa che danno che hanno fatto a chi è fermo qui”. E alla replica: “Anche i camionisti hanno bloccato le strade”, risponde: “Ma non così e poi a noi c’hanno cacciato, a loro la polizia li abbraccia. Stando fermi qui si perdono ore di guida e tra poco, magari appena ripartiti, ci dobbiamo rifermare altrimenti sforiamo l’ora di guida: per legge ogni 4 ore e un quarto ci dobbiamo fermare per tre quarti d’ora”.

Un altro dello stesso gruppetto di autisti ha detto: “Noi ci siamo stati a scaricare in queste acciaierie e a loro non gli frega niente del lavoro. Ti fanno aspettare ore e ore per scaricare, a Cremona ti fanno scaricare in pochi minuti”. Un altro: “Non puoi fare un cosa del genere, non è giusto, ci sono anche dei ragazzini nelle macchine. Devi andare a Montecitorio, non qui”.

Un altro autista: “E’ una vergogna totale, a noi c’hanno lasciato qui come gli stronzi”. Dalla cabina di un tir un altro autista gli risponde: “Se ci fosse una classe politica decente gli operai oggi avrebbero lavorato e ora sarebbero già tornati a casa”. E la controreplica: “Ma loro quando vanno al lavoro giocano col telefonino e quando li mandano a casa piangono. Intanto a pagare sono gli autisti”.

Aggiornamento ore 16,45: Secondo la polizia stradale la coda sull’A1 in direzione Nord è lunga 9 chilometri e in direzione Sud è lunga 5 chilometri. Traffico a rilento anche sulla Flaminia, per il flusso di veicoli che vi si sta riversando.

Aggiornamento ore 16,55: Gli operai dell’Ast stanno liberando l’Autostrada del Sole. La decisione è arrivata dopo che i sindacati hanno avuto assicurazioni che la trattativa sul piano industriale riprenderà da domani.

Aggiornamento ore 17: E’ ripresa la circolazione in entrambi i sensi di marcia sull’Autostrada del Sole. Intanto il sottosegretario Teresa Bellanova afferma: “Bisogna continuare con il confronto perché non è con le prove muscolari che si risolve una situazione complessa”, per la quale c’è invece “bisogno della compartecipazione di tutti: ognuno deve fare uno sforzo”. Ha poi rivolto “un appello anche alle forze dell’ordine a mantenere i nervi saldi” e ribadito “l’appello all’azienda a rendere ancora più chiaro il progetto industriale ed alle organizzazioni sindacali a rimuovere il blocco totale del lavoro e delle merci”. Bisogna “continuare la discussione di merito”, ha proseguito Bellanova, sostenendo che “è stato fatto effettivamente un passo in avanti” da parte dell’azienda.

Aggiornamento ore 17,10: I sindacati sono stati convocati per domani mattina al ministero dello Sviluppo economico. E’ stata così anticipata la riunione che era in programma martedì prossimo. I sindacati hanno ricevuto una convocazione verbale in seguito alla quale gli operai hanno deciso di liberare l’Autosole.

Aggiornamento ore 17,50: Sul futuro delle acciaierie Ast di Terni “sono un po’ meno pessimista” dice in audizione in Senato il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, dopo aver parlato dell’Ilva. “Ho parlato a lungo con l’ad di Terni Lucia Morselli e mi ha trasmesso una convinzione che non avevo e che considero un fatto nuovo e positivo: la convinzione che tutto quello che si pensava fino a ieri, che i tedeschi di Thyssenkrupp avessero l’intenzione di abbandonare l’inossidabile, in una partita europea che tende a riaprirsi è una scelta in corso di revisione”.

Aggiornamento ore 18,30: “L’azione di oggi è servita a riprendere il negoziato, il merito lo verificheremo domani”: così il segretario nazionale della Fiom Cgil, Rosario Rappa. La notizia della nuova convocazione, da parte del ministro Federica Guidi, è stata data ai segretari nazionali impegnati nel presidio insieme ai lavoratori. Questi ultimi, secondo Rappa, “in qualche modo hanno imposto al Mise” di programmare l’incontro. “Vediamo domani cosa succede – ha concluso Rappa – intanto questo è un risultato positivo per i lavoratori”.

Aggiornamento ore 19,05: Il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, in Senato ha detto: “Dobbiamo fare di tutto per evitare una escalation pericolosa”. Poi ha lamentato “una rigidità di posizioni che non aiuta a sbloccare la vertenza, di cui l’occupazione dell’A1 oggi è un chiaro esempio” ed ha invitato “tutte le parti ad una assunzione di responsabilità”.

Aggiornamento ore 20,45: L’incontro di domani su Ast al Ministero dello sviluppo economico si terrà alle 16 e non la mattina come precedentemente comunicato.

L’Aula del Senato ha approvato cinque mozioni presentate da diversi gruppi sulla situazione dell’Ast. Le mozioni, che impegnano il Governo a trovare una soluzione alla crisi occupazionale, sono state presentate da Pd, M5S, Sel, Lega e Fi. Tutti i presentatori hanno accettato diverse riformulazioni proposte dal Governo.

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