Ieri le proteste dei lavoratori dell’Ast, con il blocco dell’A1, si sono concluse con la convocazione per oggi di un nuovo incontro al Mise. L’inizio è fissato per le ore 16 ma al tavolo siederanno soltanto rappresentati del Governo e del sindacato: l’azienda dovrebbe invece presentarsi al Mise domani. Due incontri separati quindi, da cui è difficile attendersi qualcosa di risolutivo.
E’ probabile che oggi i sindacalisti riceveranno dal Governo delle ennesime rassicurazioni unite alla richiesta di moderare la protesta e sospendere temporaneamente lo sciopero. Se così dovesse essere, sarebbe un nuovo buco nell’acqua.
Proseguono intanto le dichiarazioni di politici ed esponenti sindacali. Si tratta purtroppo delle stesse affermazioni e degli stessi commenti che si ripetono ormai da settimane, senza che gli interventi abbiano mai fatto un salto di qualità affrontando la questione nel merito, in dettaglio, con proposte concrete. Tra le dichiarazioni odierne, quella del segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan: “E’ importantissimo, non solo per i lavoratori e l’agenda ma per il Paese, che l’incontro di oggi sia positivo. Bisogna trovare una soluzione, perchè il settore dell’acciaio è fondamentale. Rischiamo davvero di perdere questo filone manifatturiero importante per il Paese, sarebbe inaccettabile che questo avvenisse”.
E’ inoltre di oggi la notizia dell’approvazione in Senato di 6 mozioni del M5S che impegnano il Governo nei confronti dell’Ast su vari fronti. Sempre oggi il consigliere comunale Enrico Melasecche propone di sostenere economicamente i lavoratori in sciopero. Scrive Melasecche: “È evidente la tecnica usata dalla Morselli di aderire a parole agli inviti alla mediazione del Governo per poi vanificare il tutto nel successivo confronto. Intanto i lavoratori hanno mutui da pagare, bollette, spese vive di ogni famiglia specie se monoreddito e con figli. Non è possibile attendere oltre la predisposizione di misure immediate”. Per questo chiede al sindaco, anche con un atto di indirizzo, di mettere in atto 4 misure: ”
1) convocare le banche e chiedere una sorta di “credito amico” per i lavoratori ed applicare il “salto rata” che consente di non pagare per sei mesi ed oltre le rate di un mutuo senza incorrere in more o nella segnalazione alla Centrale Rischi o alla CRIF
2) chiedere alla presidente dell’Umbria Marini di attivare un fondo di garanzia da parte di Gepafin che favorisca l’abbattimento del rischio con l’ulteriore riduzione degli spread praticati dalle banche oltre all’euribor;
3) tenuto conto della crisi generale, faccia in modo che il sistema bancario adotti comunque criteri di particolare sensibilità anche per gli altri lavoratori, onde evitare che caschino nelle grinfie di soggetti senza scrupoli;
4) inviti gli assessori a contribuire con l’intera Indennità percepita per i mesi di novembre e dicembre al fondo istituito a sostegno della lotta dei lavoratori così come chiedo al Presidente del Consiglio affinché inviti i consiglieri comunali alla stessa misura per i due mesi che ci separano al Natale”.
Aggiornamento ore 16,25: L’incontro tra sindacati e Governo sta per iniziare.
Aggiornamento ore 16,50: Mentre è in corso l’incontro, il segretario nazionale della Fiom, Rosario Rappa, ha detto ai giornalisti che domani alle ore 11 ci sarà un tavolo congiunto governo-azienda-sindacati al Mise. Lo stesso Rappa sollecita il Governo a prendere “una posizione più decisa, non facendo più solo da arbitro”.
Aggiornamento ore 16,55: Intanto anche Maria Antonietta Vicaro, segretario generale Ugl metalmeccanici, rilascia una dichiarazione: “Ci aspettiamo chiarezza sulle azioni che vuole mettere in campo il Governo e anche lunedì a Monaco dall’azienda”.
Aggiornamento ore 17,30: Il Governo non sta presentando nulla di risolutivo ai sindacati.
Aggiornamento ore 18,30: L’incontro procede secondo copione: il ministro Federica Guidi, il vice ministro Claudio De Vincenti e il sottosegretario Teresa Bellanova chiedono ai sindacati di alleggerire la lotta e sospendere lo sciopero. Richieste che al momento vengono rispedite al mittente.
Aggiornamento ore 19,15: I sindacati chiedono un intervento forte e diretto del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Dal canto del Governo non arriva però nessuna garanzia. Anzi, pare che Guidi e gli altri rappresentanti dell’Esecutivo presenti al tavolo, abbiano ormai sposato la volontà di Morselli di lasciare in attività – ridotta – il secondo forno fusorio ma soltanto fino al 2016, poi si vedrà (che tradotto potrebbe essere: poi sarà spento).
Aggiornamento ore 20,25: E’ terminato l’incontro senza alcun risultato. Fissato per domani alle 9.30 il tavolo congiunto Governo-azienda-sindacati.
Aggiornamento ore 20,45: All’uscita dal Mise i sindacalisti hanno dichiarato: “Nell’incontro di oggi è stato fatto il punto su tutti i passaggi fatti finora, è stato un incontro di approfondimento e gli elementi emersi saranno al centro del confronto di domani con l’azienda”. All’azienda chiedono che non ci siano licenziamenti coattivi e che vengano confermati gli investimenti. “Non firmeremo accordi al ribasso”, ha detto Maria Antonietta Vicaro, segretario generale Ugl Metalmeccanici. “La priorità è la continuità dello stabilimento”, ha aggiunto e sottolineando che “si andrà a Monaco per sapere cosa l’azienda vuole fare su Terni”.
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