Ieri l’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, è stato condannato a 16 anni di carcere. Oggi un sopravvissuto al naufragio, Umberto Trotti di Ferentillo (provincia di Terni) è stato interpellato dall’Ansa ed ha dichiarato: “Sedici anni di condanna è troppo poco, non è vera giustizia”. Per l’uomo, che si trovava sulla nave insieme alla moglie e ai due figli di tre anni e 4 mesi, il comandante “meritava solo l’ergastolo, anche se non ci avrebbe comunque riportato la tranquillità. Di sicuro in carcere non ci andrà mai”.
“Quella vicenda – continua Trotti – ci ha rovinato la vita io sto male, ma soprattutto stanno male mia moglie e la mia figlia più grande. In questi anni abbiamo speso 10 mila euro di psicologo, ma i problemi non sono finiti”. La colpa di quanto successo, è convinto il naufrago, “è comunque di tanti, non solo di Schettino. Gli unici che ci hanno rimesso in questa storia sono i passeggeri: ognuno di noi era salito su quella nave per festeggiare qualcosa, io ad esempio il mio viaggio di nozze. E invece ora – conclude Trotti – ho più ricordi del giorno del naufragio che del mio matrimonio”.