Ast, appalti in cambio di favori, rsu: ”C’è rischio crescita ulteriori tensioni in azienda”

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Ast lavoratori ingressoLo scandalo degli appalti in cambio di favori personali emerso nell’inchiesta “Do ut des” che ha portato ad essere indagati 11 dirigenti Ast, potrebbe finire per avere qualche ripercussione anche nei rapporti, già difficili, tra sindacati e vertici aziendali impegnati nella delicata questione della riorganizzazione. Le rsu di Ast infatti in una nota scrivono: “In riferimento ai fatti accaduti nelle ultime ore, esprimiamo forte preoccupazione, dagli aspetti riguardanti le relazioni sindacali ed industriali, alla intera materia delle interlocuzioni, alla concreta possibilità inerente una ulteriore sostanziale crescita di tensione e confusione all’interno dei luoghi di lavoro e della intera azienda”.

Precisano le rappresentanze sindacali: “In un contesto già di per se complicato e difficile, esprimiamo massima fiducia nell’operato della magistratura ed auspichiamo un fermo intervento dell’azienda, che responsabilmente deve dimostrare un operato trasparente e corretto, al fine di poter tutelare i lavoratori che ogni giorno svolgono con responsabilità, impegno ed onestà il proprio lavoro, dopo gli evidenti e noti sacrifici già fatti”.

Per quanto riguarda il merito della riorganizzazione delle attività produttive, sul quale è da mesi in corso uno sconto tra rappresentanti dei lavoratori e azienda, le rsu scrivono: “Riteniamo fuori luogo le dichiarazioni ultime dell’amministratore delegato di Ast, che ancora una volta fa affermazioni che non corrispondono alla realtà. Non si può evidenziare un contesto di buone relazioni, quando noi in modo corretto e responsabile, come sempre avvenuto, rivendichiamo da giorni un tavolo di confronto su una materia fondamentale e strategica come quella della nuova organizzazione del lavoro, che interessa tutti i lavoratori e ad oggi non ha ricevuto ancora nessuna convocazione”.

“Tale materia dell’organizzazione – aggiungono le rsu – tra l’altro come più volte affermato e ribadito, dal nostro punto di vista può generare seri potenziali rischi, relativi a tutto ciò che comporta la salute e la sicurezza dei lavoratori, ed i comunicati ufficiali delle rsu forniti in questi giorni, ne rappresentano una prima importante conferma. Come per noi resta preoccupante, la potenziale possibilità che un’organizzazione così concepita ed applicata, possa nei suoi effetti comportare una riduzione produttiva degli impianti, con una relativa perdita economica per l’azienda”.

Le rsu concludono: “Per il bene dei lavoratori, dell’azienda e della prospettiva di tutti è oggi più che mai necessario, che venga convocato un tavolo di confronto tra tutti i soggetti firmatari dell’accordo del 3 dicembre, in quanto come noi pensiamo le linee di azione lì ben indicate e gli impegni ben evidenziati non sono rispettati”.

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