Porcacchia torna in tribunale l’8 febbraio per patteggiare. Il suo avvocato sospeso dall’Ordine

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L’8 febbraio l’ex presidente di Confcommercio Leandro Porcacchia tornerà davanti al giudice per patteggiare. L’inchiesta riguarda il tentativo d’estorsione effettuato il 28 marzo scorso insieme al suo collaboratore Sergio Briganti ai danni di un ristoratore per la concessione agevolata in affitto di un locale all’interno del complesso “Le Terrazze”. In quell’occasione Porcacchia e Briganti, avevano chiesto 100mila euro di mazzette per poter agevolare le pratiche di locazione, e nel momento che sarebbe dovuto avvenire lo scambio dei soldi, hanno fatto irruzione negli uffici della Confcommercio gli uomini della squadra mobile che hanno arrestato e condotto i due nel carcere di Sabbione. Da lì sono usciti il 26 aprile per poi andare, in base a quanto stabilito dal giudice, ai domiciliari.

La difesa di Porcacchia sarà affidata solamente all’avvocato Enrico Morigi del foro di Roma in quanto Massimo Longarini, che avrebbe dovuto curarla insieme allo stesso Morigi, è stato sospeso dall’ordine provinciale degli avvocati in seguito dell’indagine di bancarotta fallimentare che lo vede coinvolto insieme ad altre cinque persone. La vicenda risale al periodo compreso tra il 2006 e il 2008 e ha come protagonista la nota società di telefonia “Il Punto”, con sede in via Fratini, finita in fallimento. Una storia ricca di trame che vede coinvolte varie società imprenditoriali, con sede anche a San Marino, e varie persone indagate tra i quali figurano professionisti, avvocati, responsabili di società immobiliari e di consulenza originari del ternano, orvietano e del nord Italia con l’accusa di aver sottratto denaro societario per fini personali. Il tutto è scritto nel fascicolo del gip del tribunale di Milano Luigi Varanelli che sarà preso in esame nell’udienza prevista per il 16 febbraio.

Per quanto riguarda Porcacchia, l’8 febbraio ci si aspetta un duro confronto in aula considerando il fatto che la Confcommercio di Terni si è costituita parte civile con l’intenzione di chiedere i danni per lesione d’immagine.

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