Venerdì scorso si è svolta a Terni l’iniziativa “due passi in centro” che ha visto una rilevante partecipazione di persone anziane. Si trattava di una tappa della campagna organizzata da Senior Italia Federanziani – con il contributo non condizionante di Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite – che ha l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza del mantenimento di una vita attiva tra la popolazione senior.
La camminata ternana è partita alle ore 10,00 del 26 febbraio e ha percorso viale Trieste per raggiungere la sede di dellUsl Umbria 2. Al termine della passeggiata i partecipanti hanno incontrato il dottor Guglielmo Spernanzoni (direttore dipartimento prevenzione Asl Umbria 2), il professor Pietro Ferranti (medico chirurgo specialista pneumologo) e il dottor Marco Bazzucchi (medico chirurgo specialista cardiologia, dirigente medico A.O. Terni). I senior di Terni sono stati così informati sulle metodologie ed i sistemi per vivere una sana vecchiaia, combattendo il nemico più insidioso: la sedentarietà.
Gli organizzatori dell’iniziativa spiegano in fatti che “la campagna vuole evidenziare come una vita attiva possa incidere positivamente sullo stato di salute e sulla qualità della qualità di vita nei soggetti affetti da patologie croniche quali la Cardiopatia Ischemica Cronica, lo Scompenso Cardiaco e la BPCO (broncopneumopatia cronico-ostruttiva). La campagna ‘due passi in centro’ si sviluppa in 80 manifestazioni in altrettante città italiane e coinvolge i Centri Sociali per Anziani (CSA) e gli Enti locali. Ogni manifestazione prevede l’organizzazione di una passeggiata per gruppi di cittadini Senior attraverso specifici percorsi nei territori cittadini, culminante in un incontro in piazza, in una sede istituzionale o nella sede di un CSA, finalizzato a sensibilizzare la popolazione e le istituzione sugli obiettivi della campagna e sulle migliori modalità di gestione della Cardiopatia Ischemica Cronica, dello Scompenso Cardiaco e della BPCO. Ogni incontro prevede il contributo scientifico di un cardiologo e di uno pneumologo”.
Aggiungono gli organizzatori: “La campagna gode dei patrocini del Senato della Repubblica, Ministero della Salute, di Agenas, dell’Istituto superiore di sanità, del Coni, dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), di numerose regioni e province e delle società scientifiche di riferimento e si concluderà con una valutazione dei risultati e con l’implementazione di un modello da trasferire. I primi appuntamenti si sono svolti con grande successo a Foggia, Pescara, Latina, Matera Frosinone, Torino, Napoli, Udine e Brindisi”.
Il video a supporto della campagna:
Senior Italia Federenziani spiega ancora: “La campagna si pone essenzialmente i seguenti obbiettivi:
1) Sensibilizzare la popolazione anziana a non rassegnarsi alla sintomatologia che caratterizza la Cardiopatia Ischemica Cronica, lo scompenso cardiaco e la BPCO, poiché grazie ad un corretto stile di vita e ad una moderna gestione terapeutica è possibile un reale miglioramento del loro stato di salute e della loro qualità di vita;
2) Sensibilizzare le istituzioni territoriali, attraverso il coinvolgimento diretto negli eventi locali, sulla necessità di garantire a tutti i pazienti l’accesso al miglior percorso di cura con conseguente risparmio di risorse sanitarie;
3) Affermare per tutti i cittadini il diritto inalienabile all’accesso al miglior percorso di cura senza alcuna differenza territoriale.
Nello specifico, per queste tre patologie l’inattività fisica e la sedentarietà:
- sono la diretta conseguenza di una non adeguata e, a volte, cattiva gestione dei pazienti;
- sono una causa di sottostima dei sintomi e del grado di severità;
- concorrono a generare una spirale negativa che genera, tra l’altro, una riduzione del tono muscolare, un’ulteriore riduzione dell’attività fisica e, in definitiva, un peggioramento dello stato di salute generale.
D’altra parte, le più moderne opzioni terapeutiche messe a disposizione dalla ricerca farmaceutica, purché accessibili a tutti coloro che ne hanno necessità, consentirebbero di ottimizzare la performance fisica e convertire la spirale negativa dell’inattività in un circolo virtuoso che conduce ad un miglior stato di salute e qualità di vita, con minori costi socio-sanitari.
La cardiopatia ischemica cronica è una patologia particolarmente diffusa nella popolazione anziana, infatti affligge circa il 10-14% dei soggetti di età compresa tra 65-84 anni; è una patologia invalidante ed ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla stessa probabilità di sopravvivenza dei pazienti.
Il sintomo più comune che la caratterizza è il dolore toracico, ma spesso è accompagnata da altri sintomi quali astenia, dispnea, intolleranza all’esercizio.
Molto spesso tale patologia viene gestita, in maniera fin troppo leggera, con approcci invasivi, che oltre ad essere particolarmente rischiosi nel paziente anziano rappresentano anche una importante voce di spesa per il servizio sanitario.
La spesa complessiva per gli interventi cardiochirurgici è stimabile in 650 milioni di euro l’anno in Italia. L’80% di questi pazienti potrebbero essere gestiti attraverso una adeguata terapia farmacologica, evitando il costoso approccio invasivo.
Lo scompenso cardiaco è dovuto ad una carenza funzionale del cuore. E’ un problema di salute in continua crescita, interessa l’1-2% della popolazione dei paesi occidentali. I sintomi più comuni sono debolezza (astenia), riduzione della diuresi (oliguria) e necessità di urinare più spesso nelle ore notturne (nicturia), accumulo di liquidi in tutto il corpo (edema), palpitazioni (aritmie), difficoltà respiratoria (dispnea), necessità di più cuscini per dormire (ortopnea).
La BPCO Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva in Italia ha un’incidenza in continuo aumento, con una prevalenza che può arrivare fino al 20% nell’ anziano, per lo più di sesso maschile. Si stima che entro il 2020, la BPCO diventerà la terza causa di morte a livello mondiale.
Il sintomo principale della BPCO è la dispnea, associata a tosse ed espettorato, con periodiche riacutizzazioni dei sintomi.
I costi della BPCO sono più del 6% della spesa sanitaria totale, pari a 6.773 milioni di euro, prevalentemente dovuti alle ospedalizzazioni, mentre il costo medio annuo per paziente è di circa 2.700 Euro.
Molti dei pazienti anziani che soffrono di queste tre patologie si rassegnano alla loro sintomatologia, ed adeguano il loro stile di vita alla sedentarietà, rinunciando anche alla minima attività fisica, e di conseguenza pregiudicando ulteriormente il quadro clinico e la loro qualità di vita”.