La Ternana si prepara alla delicatissima trasferta di Como che vale una stagione e lo fa come sempre in solitudine. Ancora una volta, eccezion fatta per il club manager Sebastiano Siviglia, nessuno della società è al seguito del gruppo. Lo stesso Breda, a specifica domanda dei cronisti, non più di due settimane fa, aveva confermato che l’ex difensore della Lazio è da mesi l’unico contatto con la proprietà. Che a parte una sporadica apparizione coi tifosi, non si fa vedere nè sentire da quella storica conferenza stampa del 16 dicembre scorso, quando Simone Longarini, amministratore unico della Ternana, parlò per un quarto d’ora e poi se ne andò rifiutandosi di concedere ai cronisti di fare delle domande. Evidentemente, per non dare delle risposte.
A cinque mesi di distanza e ad uno solo dalla fine di una stagione nella quale la Ternana si è complicata la vita per colpa propria ma anche senz’altro per colpa dell’assenza della società, sarebbe giusto che queste risposte la società le desse. Non tanto a noi operatori dell’informazione, che in fondo le notizie abbiamo il dovere di andarcele a cercare, quanto alla gente che paga il biglietto (sempre meno) e a quella che in estate ha dato fiducia con l’abbonamento ad un gruppo che sin qui l’ha tradita. Per esempio, la Ternana dovrebbe rispondere sul perchè è arrivato un giocatore (Santacroce) che da quando è a Terni non ha mai messo piede in campo, salvo alcune apparizioni con la Primavera. Se è ancora infortunato, perchè è stato preso? Se invece non lo è più e adesso è pronto, perchè non gioca neanche un minuto? Per far posto a Santacroce, è bene ricordarlo, la Ternana ha messo fuori rosa Masi, che al netto di un rendimento alterno, era comunque un giocatore “abile e arruolato”. Ma sopratutto, è (era) un patrimonio, essendo costato 2 milioni di euro.
Oppure, per esempio, dovrebbe rispondere su chi sia adesso il direttore sportivo, visto che da regolamento, le società professionistiche devono averne uno. E perchè nel mercato di gennaio non è arrivato nessuno dove serviva, costringendo l’allenatore a spostare fuori ruolo i giocatori, con evidente ricadute sui risultati e sulle performance in gara e invece sono stati presi due validi giocatori, che però non stanno dando il loro contributo? A chi faceva domande sul settore giovanile, sulle voci relative a personaggi e dirigenti legati al recente passato societario, Longarini ha risposto prima negando poi ammettendo iniziali contatti poi conclusi. Non essendoci prove contrarie, bisogna prendere per buono ciò che dice, ma certo a chi segue le vicende rossoverdi questo scenario non può non ricordare quello di una decina d’anni fa. Magari invece si tratta solo di coincidenze: anche per questo servirebbe una società che si sieda a tavolino a rispondere, fosse soltanto con un videomessaggio.
Ora più che mai, nel mese più importante della stagione rossoverde, servirebbe uno sprone della proprietà, perchè un risultato negativo a Como sarebbe devastante sul piano del morale prima ancora che su quello della classifica. Ora più che mai serve serenità. E invece l’accenno di rissa in allenamento dell’altro giorno è indice che qualcosa nel gruppo probabilmente non va come dovrebbe. In questo momento, davvero, la squadra non se lo può permettere.