Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco Leopoldo Di Girolamo con quasi tutta la sua giunta (Stefano Bucari, Emilio Giacchetti, Francesco Andreani, Giorgio Armillei, Carla Riccardi, Cristhia Falchetti Ballerani, Daniela Tedeschi), gli assessori della precedente consiliatura (Luigi Bencivenga, Libero Paci, Roberto Fabbrini, Sandro Piermatti, Maria Bruna Fabbri, Silvano Ricci, Marco Malatesta, Renato Bartolini, Simone Guerra) e tre tecnici comunali (Luciano Sdogati, Maurizio Galli e Marco Fattore). L’indagine è quella relativa allo smaltimento dei rifiuti Ast nella discarica di Villa Valle per la quale viene ipotizzato il reato di “turbata libertà degli incanti”.
Sulla richiesta di rinvio a giudizio deciderà il giudice Maurizio Santoloci il prossimo 12 ottobre. Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Raffaele Iannella, che ha preso in esame gli atti compresi fra il 2009 e 2015 (delibere di giunta, determine dirigenziali) i dirigenti avrebbero alterato il regolare funzionamento della partecipazione agli incanti per il trasferimento e il trattamento del percolato. Frazionando le commesse pubbliche in piccoli importi inferiori alle soglie comunitarie, avrebbero evitato l’indizione e lo svolgimento delle gare. Non indicendo le gare ad evidenza pubblica non veniva garantita l’individuazione della proposta migliore per assicurare la “par condicio” tra le imprese concorrenti. Gli amministratori avrebbero poi ratificato le decisioni dei dirigenti con il loro voto in giunta.
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