Terni è una città invivibile a causa del gravissimo inquinamento ambientale e della mancata tutela del diritto alla salute. A pensarla così è il portavoce del circolo Vas (Verdi Ambiente e Società) di Terni, Pierluigi Rainone che commenta in modo molto critico due diversi recenti episodi: il principio di incendio dell’inceneritore di Maratta (che ha provocato emissioni di inquinanti oltre il limite) e l‘archiviazione dell’inchiesta sulle “polveri di Prisciano”.
Il comunicato di Pierluigi Rainone:
“Nei giorni scorsi si sono verificate due vicende che confermano che il principio del diritto alla salute, un diritto essenziale e basilare, non riesce ancora a trovare applicazione nella nostra disgraziata città di Terni, nella quale noi tutti viviamo, nonostante stia diventando impossibile viverci a causa del gravissimo inquinamento che la colpisce (oltre ad tasso di disoccupazione tra i più elevati in tutta l’Italia).
Il primo episodio è il rogo che si è verificato all’interno dell’inceneritore ACEA (ARIA) qualche sera fa e che ha sprigionato nell’area una puzza acre. Una fuoriscita di una densa nube nera non promette certo nulla di buono e di salubre ma, ovviamente come sempre accade in queste occasioni, l’ente autorizzato dalla legge a prevenire e reprimere (insieme ad altre istituzioni locali e non) l’ARPA, ha dichiarato che non ci sono problemi e non è necessario preoccuparsi, visto che si è verificato solo dei piccoli sforamenti su alcuni parametri.
Ora sta effettuando dei prelievi per verificare se ci sono state o meno aumenti di diossine e furani (sostanze cancerogene di primo livello in base alla tabella dell’OMS).
La prima considerazione che mi preme porre all’attenzione della redazione e, di conseguenza dei lettori, è quella che si continua a ragionare come se le istituzioni non abbiano ben presente il reale stato ambientale e sanitario di Terni e della conca ternana, territori devastati da oltre un secolo di industrializzazione senza regole.
Il profitto ha avuto sempre la priorità su tutto il resto, non si è ancora verificata (da quello che la mia mente ricorda) una sola condanna per reati legati all’inquinamento ambientale se non per piccolissime fattispecie), tenete conto che da documenti presenti all’archivio di Stato di Terni sono venuto a conoscenza di lettere di protesta scritte da abitanti di Papigno al Prefetto dell’epoca per episodi legati all’inquinamento di tutta la zona situata a ridosso dell’accieria.
Questa considerazione mi porta a giudicare non positivamente la decisione, presa dal G.I.P. del Tribunale di Terni di archiviare l’indagine relativa all’inquinamento nel quartiere Prisciano, situato a ridosso dell’acciaieria TK-AST.
Il compianto magistrato Maurizio Santoloci aveva nel 2013 respinto la richiesta di archiviazione effettuata dal PM Pesiri disponendo anche un’indagine al 360 gradi per verificare l’inquinamento in tutta la conca ternana; ora, con questa sentenza tutto viene archiviato e i cittadini di Prisciano rimarrano per l’ennesima volta delusi e rattristiti.
Sono stato personalmente tre volte nel quartiere Prisciano per iniziative legate alla drammatica situazione ambientale e sanitaria del quartiere, e posso garantire che già dopo solo mezz’ora di permanenza a Prisciano avevo problemi alla gola legati all’altissima presenza di metalli pesanti nell’atmosfera.
Questa mia lettera-comunicato stampa intende essere una spinta affinchè si prenda coscienza che in questo modo non si può più andare avanti e che la salute deve essere al primo posto insieme ad una vera riconversione ecologica dell’economia a Terni e, più in generale, in tutta la conca ternana”.