Il Governo chiede alle Rsu dell’Ast – che domani si riuniranno in assemblea – di sospendere lo sciopero. E’ il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, a farlo: ”Spero che siano riconosciuti i passi in avanti e si possano rimodulare le forme di lotta sospendendo lo sciopero a oltranza. Auspico che nell’assemblea prevista per domani le Rsu possano decidere una modifica delle forme di lotta”.
Bellanova ricorda anche che lo sciopero a oltranza pesa in modo significativo sui redditi dei lavoratori e che al momento la trattativa è ferma sui 291 esuberi ma l’azienda ha spiegato che 160 persone hanno già firmato per l’esodo incentivato e altre 40 hanno dato l’adesione per l’uscita. ”Lavoriamo – conclude il sottosegretario – perché non ci sia nessun licenziamento forzoso ma solo uscite volontarie nei prossimi 24 mesi con incentivi”.
Stessa identica richiesta arriva nuovamente dal presidente di Confindustria Terni, Stefano Neri: “Non è più tempo della guerra di trincea, lo sciopero va sospeso o rimodulato”. Neri ha inoltre ribadito che “lo sciopero sta provocando danni anche a chi lavora nelle ditte esterne”. Secondo il presidente dei confindustriali ternani, “lo sciopero sta cagionando, involontariamente, un danno non solo all’Ast ma, con un effetto a catena, a tutte quelle imprese che stanno alle sue spalle e non c’entrano nulla” con la vertenza.
Neri lo ha ribadito oggi in una conferenza stampa convocata al termine di una riunione urgente alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle aziende terze che lavorano all’interno dell’acciaieria e che occupano direttamente circa 1.200 persone. Quelle dell’indotto – ha spiegato Neri – sono ditte già messe duramente alla prova dalla crisi degli ultimi anni e da un mese, avendo in diversi casi soltanto l’acciaieria come cliente, hanno di fatto vista bloccata la loro attività. “A differenza dell’Ast molte di queste imprese, per la loro dimensione, non hanno benefici analoghi all’acciaieria e non hanno alcuna copertura a livello di ammortizzatori sociali e quindi, trovandosi in difficoltà, rischiano di chiudere”. La coda della trattativa, a detta di Confindustria, deve allora svolgersi “a cancelli aperti, perché la contrapposizione ideologica non porta da nessuna parte. Oggi siamo in una fase nuova della trattativa, è tempo di porre con attenzione gli occhi all’ultimo documento di accordo che, in diverse parti, testimonia questo passaggio”.
Intanto resta animato il confronto tra il fronte dei lavoratori che vuole continuare lo sciopero e quello di chi ritiene più opportuno rientrare al lavoro. Una decisione sarà presa domani dall’assemblea delle rsu ma c’è anche chi chiede che la linea da seguire sia stabilita attraverso un referendum.
CONFERENZA CONFINDUSTRIA Nel corso della conferenza stampa, Neri ha anche annunciato che Confindustria, il prossimo 16 gennaio, organizzerà a Terni una conferenza economica cittadina. Parlando della situazione del territorio e del tema dell’eventuale riconoscimento dell’area di crisi complessa, Neri ha auspicato che “senza più polemiche, si metta mano a tutta la molteplicità di strumenti che la Regione ha deliberato nei mesi scorsi, riflettendone in modo urgente con il mondo imprenditoriale, affinché Terni non diventi un secondo Sulcis”.
Aggiornamento ore 17: Anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, oggi ha parlato di Ast. A margine di un convegno organizzato da Eunews a Firenze, ha detto: “Quando c’è una trattativa in corso ci sono i potenziali, le possibilità che le cose si risolvano positivamente e mi auguro che il prossimo passaggio sia quello cruciale”. Il lavoro per il futuro dello stabilimento “è andato avanti, il piano industriale è stato cambiato e anche nell’ultima fase di discussione ci sono state delle novità. Nei prossimi giorni il confronto riprenderà”.
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