Completare la Orte-Civitavecchia, mantenere e sviluppare lo scalo merci alla stazione Terni, stabilizzare i contratti a tempo determinato ancora esistenti: sono alcune delle condizioni considerate indispensabili dalla segreteria della Fim Cisl di Terni e dai delegati dello stesso sindacato nelle rsu del gruppo ThyssenKrupp-Ast per raggiungere i volumi produttivi previsti per lo stabilimento ternano in seguito alla vendita del settore dell’inox al gruppo Outokumpu.
L’organizzazione sindacale esprime “moderata soddisfazione” per la conclusione della vicenda, e auspica che l’operazione sia completamente approvata nel corso delle verifiche della normativa anti trust prevista dalla Comunità Europea “onde evitare pericolose ricadute, non solo sul progetto di vendita, ma sullo stesso guppo TK Ast”.
Nel frattempo la Fim Cisl ritiene però “indispensabile conoscere e discutere il vero piano industriale e gli investimenti previsti dal nuovo assetto societario e industriale per verificarne in concreto gli impegni sulla valorizzazione del sito di Terni”. La Fim Cisl chiede alle istituzioni locali e al governo italiano “una rapida ripresa del confronto su quanto previsto dal Protocollo d’intesa per favorire lo sviluppo del territorio di Terni-Narni, siglato il 4 agosto 2005 presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Dato che tale Patto – si legge nella nota del sindacato – prevedeva una serie di interventi per l’adeguamento e lo sviluppo infrastrutturale e logistico, favorendo il trasporto e la distribuzione delle merci, anche attraverso il miglioramento dei traffici con il porto di Civitavecchia”.
La Fim Cisl chiede inoltre il completamento “di quanto previsto e ancora non attuato dallo stesso Patto di territorio che se, ancora derogato, potrebbe, da subito, rendere inefficiente il progetto industriale previsto per il gruppo TK-Ast con pericolose ricadute sia per l’occupazione e sia per l’intero territorio”. Il sindacato ritiene infine che “nella urgente ripresa del confronto con i firmatari del Patto si tenga conto che rimane a tutto oggi aperto il discorso energetico previsto che se non risolto potrebbe pregiudicare il progetto Outokumpu previsto per Teni”.
In ultimo la Fim Cisl sottolinea come la “competitività del gruppo non passi solo sugli investimenti sino ad ora fatti che hanno ammodernato sia il processo che lo stesso prodotto, ma che trovi il suo reale punto di equilibrio sulle capacità delle risorse umane impiegate in tutto il sito che con la propria professionalità e impegno hanno contribuito a rendere il gruppo TK-Ast uno dei siti migliori in termini di produzioni e risultati”.