Per mercoledì 5 giugno le rsu dell’Ast e di Ilserv e le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic hanno proclamato quattro ore di sciopero, con mobilitazione fuori dalla fabbrica. L’obbiettivo è “rendere visibile la preoccupazione dei lavoratori e creare la giusta attenzione sul caso Ast”. La mobilitazione è stata decisa al termine di un incontro sindacale che si è svolto oggi per approfondire e valutare quanto emerso nella riunione di ieri al ministero dello Sviluppo economico con i rappresentanti di Outokumpu.
Le organizzazioni sindacali, in una nota, rispetto ai silenzi della multinazionale, che non ha chiarito i dettagli relativi al processo di vendita del gruppo, si ritengono “profondamente offese e giudicano questo stato di incertezza pericoloso, deleterio e inaccettabile per le future sorti del sito di Terni e di tutti i lavoratori”. I sindacati ritengono quindi “indispensabile e urgente un intervento immediato che coinvolga tutti i parlamentari italiani europei, i senatori e deputati eletti in Umbria, le istituzioni locali e regionali al fine di dare coerenza agli impegni già presi nei giorni scorsi attraverso un’azione incisiva e determinante che coinvolga sia il Governo italiano ai suoi massimi livelli, sia la stessa Commissione europea”.