“L’incontro di oggi su Ast è andato male, abbiamo fatto dei passi indietro, stando così le cose non sono ottimista per domani perché il Governo ha solo registrato le posizioni e non ha messo in campo le misure per sbloccare la situazione come i contratti di solidarietà o il taglio del costo dell’energia”. E’ il commento del segretario nazionale Fiom, Rosario Rappa, al termine dell’incontro che si è tenuto al ministero dello sviluppo economico con Thyssenkrupp e il ministro Guidi e che è terminato con un nuovo rinvio. Sulla stessa lunghezza d’onda le altre sigle sindacali.
Mario Ghini, segretario nazionale Uilm, ha dichiarato: “Spero che domani il Governo metta sul tavolo qualcosa, altrimenti stando così le cose abbiamo solo spostato di 24 ore la conclusione negativa dell’accordo. Mi aspetto che, se il Governo ha fatto questa richiesta di riflessione, abbia in tasca qualcosa che permetta di avvicinare le parti. La riunione di oggi più che avvicinare ci ha fatto fare un passo indietro: hanno ribattuto le stesse cose sul salario e mentre l’altra volta avevano abbassato la riduzione della domenica del 50% oggi volevano toglierla del tutto tutto, rimarrebbero solo le maggiorazioni di turno al 30% ma sparivano domeniche e premi”. Insomma, un incontro disastroso.
La Fim Cisl è più contenuta nei toni ma la sostanza non cambia. In un comunicato ribadisce di ritenere indispensabile che dalla vertenza Ast si esca con un accordo ma che esso non debba derivare esclusivamente da costi sociali insostenibili, “riteniamo che su queste basi il Ministro Guidi possa e debba costruire una proposta per una positiva conclusione della vertenza. Nell’incontro – prosegue la nota – si è appurato che non vi sono ancora le condizioni per la chiusura dell’accordo in merito a capacità industriale a regime dell’impianto, salario derivate dalla contrattazione aziendale, numero delle eccedenze e strumenti di gestione delle stesse. Le organizzazioni sindacali – conclude la nota di Fim Cisl – hanno colto la drammaticità della situazione e con grande senso di responsabilità e consapevolezza chiedono, che anche la direzione aziendale l’assuma, e fermi i licenziamenti e investa su una conclusione positiva; solo con lo sforzo di tutti si può trovare una soluzione”.
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