Ast, tavolo a Roma, trattative vanno avanti nella notte. Ministro Guidi tenta mediazione

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presidio MiseA Roma sta per iniziare l’importante tavolo tra istituzioni, organizzazioni sindacali e proprietà dell’azienda per discutere del piano industriale presentato dalla Thyssenkrupp: in ballo è il futuro dell’Ast. Circa 200 lavoratori (giunti con 4 pullman e mezzi privati) hanno dato vita ad un presidio all’esterno del ministero dello Sviluppo economico cui partecipano anche diversi esponenti politici. Impossibile dire se sarà un incontro breve oppure lungo e approfondito (nel pomeriggio gli aggiornamenti).

AGGIORNAMENTO ORE 18,30: il vertice non è ancora iniziato, il ritardo sarebbe dovuto alla inaspettata presenza del capo del personale di Thyssenkrupp Materials, Marcus Bistram. E’ però in corso un incontro riservato tra il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi e il viceministro Claudio De Vincenti, con due dirigenti Thyssenkrupp.

AGGIORNAMENTO ORE 19,45: L’incontro riservato tra il ministro e i dirigenti è stato allargato alle istituzioni locali (la presidente dell’Umbria Mariani, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il presidente della Provincia Polli) e ai segretari nazionali dei sindacati di categoria (tra cui Maurizio Landini di Fiom).

AGGIORNAMENTO ORE 20,30: A quanto pare non è ancora iniziato il confronto ufficiale: le parti si troverebbero in stanze separate con i rappresentanti ministeriali che starebbero cercando un accordo per far partire la trattativa. L’ostacolo principale sarebbe il rifiuto da parte di Thyssenkrupp di ritirare l’avvio delle procedure di licenziamento: è però ciò che chiederebbero sindacati e istituzioni locali per sedersi al tavolo con l’azienda.

AGGIORNAMENTO ORE 21: Prosegue il tentativo di mediazione del ministro Federica Guidi ma sembra che al momento la multinazionale sia ferma sulle proprie posizioni.

AGGIORNAMENTO ORE 21,45: Secondo indiscrezioni la palla sarebbe ora in mano alla Thyssenkrupp i cui dirigenti sarebbero in disaccordo sul da farsi: da una parte chi difende la linea della fermezza, quindi l’irrevocabilità dei licenziamenti, dall’altra chi invece spinge per il dialogo e la trattativa.

AGGIORNAMENTO ORE 22,25: Voci contrastanti dal Mise. Da una parte sembrerebbe che i dirigenti di Thyssenkrupp abbiano iniziato a trattare con il ministro Guidi per il ritiro del piano industriale lacrime e sangue. D’altra parte sembra però che in queste ore sia stata intensificata la vigilanza interna agli stabilimenti di viale Brin. Quest’ultimo sarebbe un elemento preoccupante poiché avrebbe un solo significato: il timore, da parte dell’azienda, della reazione dei lavoratori alle notizie che starebbero per arrivare da Roma.

AGGIORNAMENTO ORE 22,35: Mentre il vertice è ancora in corso al Mise, dalla Festa dell’Unità di Orvieto interviene sulla vertenza Ast il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “Con Thyssenkrupp mi auguro che si intavoli un dialogo vero. Perché potrei fare un elenco di situazioni come Electrolux, Alitalia, Indesit dove è stata trovata una soluzione, ma l’abbiamo fatto quando le organizzazioni dei lavoratori, le istituzioni locali, il governo, la proprietà dell’impresa hanno dato una disponibilità a ragionare. Noi non abbiamo un atteggiamento di chiusura, ma non possiamo accettare neanche un atteggiamento altrettanto di chiusura”.

Il ministro del Lavoro ha aggiunto: “Il governo ha già ampiamente detto alla Thyssen che il piano industriale che ha presentato non è adeguato, deve cambiarlo, deve pensare in termini di prospettiva a una possibilità di avere impianti efficienti, efficaci, in grado di andare avanti nel tempo e non si può avere un atteggiamento di chiusura assoluta, non si può dire: ‘noi abbiamo deciso e facciamo così’, senza disponibilità a confrontarsi con le istituzioni, senza tenere conto dei problemi dei lavoratori in maniera congrua”. La discussione quindi, ha aggiunto Poletti, “ci sta, che un’impresa abbia degli elementi di problematicità e li voglia rappresentare ci sta, però questo deve avvenire con metodi, con modalità e in condizioni che consentano a tutti di comprendere le ragioni per le quali quella situazione si è realizzata e quindi mi auguro si intavoli un dialogo vero”.

AGGIORNAMENTO ORE 23,20: Secondo le ultime voci sembra che Thyssenkrupp abbia preso tempo, dovrebbe rispondere lunedì prossimo alla proposta del ministro Guidi. E la proposta sarebbe la seguente: la multinazionale si impegna a ritirare il piano industriale lacrime e sangue e a formulare un altro piano; i sindacati si impegnano a rispondere in tempi brevi a questo secondo piano; il Governo si impegna a partecipare da un punto di vista economico.

AGGIORNAMENTO ORE 00,20: Proseguono le riunioni al Mise e potrebbero durare ancora a lungo. Le ultime indiscrezioni filtrate da fonti sindacali confermano che si sta cercando di aprire un confronto tra le parti con il ministro Guidi che tenta ancora la mediazione. All’esterno del Mise sono ancora presenti circa 200 lavoratori che attendono l’esito di questo estenuante vertice.

AGGIORNAMENTO ORE 01,10: La situazione è in stallo da diverse ore: l’ad di Ast, Lucia Morselli, è ferma sulle proprie posizioni e chiede di aprire la discussione sul piano lacrime e sangue mentre il ministro Guidi chiede che quel piano sia ritirato.

AGGIORNAMENTO ORE 02,05: Il presidio degli operai è terminato mentre prosegue l’incontro al Mise. Sarebbe intanto iniziato un confronto diretto tra i dirigenti della multinazionale tedesca e i rappresentanti delle istituzioni locali.

AGGIORNAMENTO ORE 4,15: Prosegue il vertice al Mise: a quanto pare sarebbe iniziato il vero e proprio tavolo tecnico a cui starebbero partecipando tutte le parti (praticamente il tavolo che era in programma per le ore 16 e che è slittato di ora in ora fino a notte inoltrata). Una giornata caratterizzata da voci, indiscrezioni e ben poche certezze, con i lavoratori rimasti fin’ora in vana attesa di notizie concrete.

AGGIORNAMENTO ORE 4,30: Da quanto trapelato, è questo quanto accaduto in giornata. I dirigenti Thyssenkrupp, in particolare l’ad Morselli, si sarebbero presentati al Mise con la ferma intenzione di confermare il piano lacrime e sangue: il loro proposito era discutere i dettagli dei tagli e dei licenziamenti. Di fronte a queste prospettive, sindacati e istituzioni non si sarebbero nemmeno seduti al tavolo. Il ministro Guidi ha iniziato una lunga ed estenuante mediazione, prima con le buone e infine mostrando i muscoli. L’atteggiamento deciso e risoluto della Guidi avrebbe in nottata convinto Morselli e gli altri dirigenti Thyssen ad iniziare una trattativa mettendo in discussione quel piano di tagli draconiani.

AGGIORNAMENTO ORE 08,35: Thyssenkrupp ha ritirato il piano industriale lacrime e sangue: ritirate di conseguenza le procedure di licenziamento di circa 580 lavoratori.

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SOTTOSEGRETARIO LAVORO In una nota la sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova, scrive che nell’incontro “cercheremo di mettere sul tavolo ogni sforzo possibile per salvaguardare il futuro dell’azienda, una realtà industriale strategica per il tessuto produttivo non solo dell’Umbria ma dell’intero Paese, con circa 3000 addetti propri e altrettanti nell’indotto”.

Per Bellanova quella con Thyssenkrupp è “una trattativa delicata”, che “necessita della disponibilità e della massima apertura di tutti i soggetti coinvolti, ma anche di serenità”. La politica, prosegue, “ha il dovere di dire la sua e di dare indirizzo, ove necessario. Ma ha anche le sedi proprie e più adeguate ad un confronto di diverso tipo. I parlamentari dunque che oggi a gran voce chiedono di partecipare al tavolo, attivino tutti gli strumenti a loro disposizione per un confronto in Aula o nelle Commissioni parlamentari, dove già avrebbero potuto, e comunque potranno in ogni momento ascoltare i soggetti direttamente coinvolti nella vertenza, compresi i vertici aziendali”.

In merito alla trattativa, afferma ancora la sottosegretaria, “l’obiettivo è che la proprietà riveda in maniera sostanziosa e sostanziale il piano industriale, si riducano al minimo gli esuberi, entrambi gli altiforni restino accesi e si sostengano con investimenti consistenti le produzioni di maggiore qualità del sito ternano”. Da parte del Governo, “come sempre, la massima disponibilità a mettere in campo ogni ipotesi praticabile di sostegno al rilancio delle acciaierie”, conclude Bellanova, dicendo di credere “fermamente, per la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle produzioni strategiche in Italia, nel valore del confronto e della condivisione di percorsi e strumenti”.

ALMUNIA Nel frattempo è arrivata una comunicazione del vicepresidente della Commissione europea, Joaquin Almunia. Fa sapere il Sottosegretario alle Politiche e agli Affari europei, Sandro Gozi, che Almunia “rispondendo ad una nostra lettera”, ha scritto: “In considerazione dell’importanza del settore per l’economia Europea, ho chiesto ai miei servizi di di inviare una richiesta di informazioni a TyssenKrupp, al fine di verificare in modo più approfondito la compatibilità della sua condotta con le dichiarazioni presentate alla Commissione nell’ambito della sua riacquisizione di Acciai Speciali Terni”.

MELONI Al presidio è presente anche il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni che ha dichiarato: “Difendere il futuro e l’integrità produttiva delle acciaierie di Terni, il sito siderurgico più avanzato d’Europa, significa tutelare gli interessi nazionali e dire no alla politica dello ‘smonta Italia’, alle truffe dell’Unione europea e al declino della siderurgia nazionale. Perché quella dell’acciaio è una produzione strategica per la nostra Nazione che il governo Renzi non può permettersi di dimenticare: è per questo che come Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale abbiamo deciso di partecipare a questo presidio sotto il ministero dello Sviluppo economico per chiedere all’Esecutivo una politica industriale degna di questo nome, capace di riportare l’Italia a recitare il suo ruolo di potenza industriale. E per difendere un’eccellenza italiana come il sito ternano chiediamo al governo di dichiarare irricevibile il piano di licenziamenti e di dismissioni presentato da ThyssenKrupp e la disponibilità ad intervenire, se necessario, con l’acquisizione di quote di capitale da parte dello Stato”.

All’iniziativa presenti, inoltre, esponenti del gruppo parlamentare, Gianni Alemanno e una rappresentanza umbra di FdI-An.

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