Mercoledì 29 ottobre è in programma l’ennesimo importante incontro al Mise sul futuro dell’Ast a cui parteciperà l’ad Lucia Morselli, i sindacati ed il Governo. Si tratta di un primo, fondamentale banco di prova dopo l’incontro dei lavoratori con il premier Renzi a Firenze. Per l’occasione molte centinaia di lavoratori delle acciaierie saranno a Roma ed è previsto un presidio sotto la sede dell’ambasciata tedesca: ben 10 i pullman organizzati dalle rsu che partiranno alle ore 7,30 dalle portinerie di viale Brin. All’appuntamento parteciperanno anche la conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari e l’ufficio di presidenza del Consiglio comunale.
Il punto della situazione è stato fatto questa mattina nella sede della Cisl ternana, in una riunione tra le stesse rsu, i sindacati locali e i rappresentanti nazionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil, Fismic e Ugl. Tra l’altro è stato ribadito che nei prossimi giorni sarà organizzato un presidio anche davanti alla sede della Thyssenkrupp ad Essen, in Germania.
Intanto, nel tardo pomeriggio di ieri, dopo l’incontro con i rappresentanti sindacali, il prefetto Gianfelice Bellesini ha incontrato anche l’amministratore delegato Morselli (in un primo momento era stato comunicato dello slittamento dell’incontro). A riferirlo è la stessa azienda, che specifica che l’adesione all’incontro, che non si è svolto in prefettura, era stata già data la scorsa settimana.
CECCONI In una nota il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Celestino Cecconi, critica il Governo ed il Pd di Terni. Scrive Cecconi: “Fanno benissimo le maestranze delle acciaierie a mostrarsi più che prudenti, dopo l’incontro di domenica con Renzi alla Leopolda. Adesso più che mai, dopo tante delusioni, sarà bene giudicare sulla base dei fatti ed è giusto così. L’auspicio di tutti noi, al di là delle appartenenze, è che dall’incontro di Firenze derivi finalmente un cambio di passo nell’atteggiamento del governo, che smetta una buona volta di fare l’arbitro e, nella vertenza Ast (a cui sono legate le sorti della siderurgia italiana) indossi una buona volta la maglia azzurra, come noi chiediamo da tempo”.
“Certo – prosegue il consigliere – gli aspetti surreali di questa stranissima domenica sono troppi: e i più gravi non sono tanto nel fatto che, contrariamente agli impegni, sia stato impedito a tutte le rappresentanze politiche del consiglio comunale di essere presenti all’incontro. In fondo, questo (con il bisogno spasmodico del PD e di Di Girolamo di recuperare terreno) per quanto spregevole, ce l’aspettavamo persino… L’aspetto più grave è che (come riportano le cronache e come ci hanno riferito i pochi che hanno avvicinato il premier) si sia dovuto aspettare il 26 ottobre e ci si sia dovuti umiliare presentandosi davanti ai cancelli di una riunione di corrente di partito, affinché il sindaco di Terni si decidesse a consegnare a Renzi ‘un dossier sulle nostre acciaierie’. ‘Adesso – ha detto Di Girolamo – Renzi ha un quadro più chiaro’… E verrebbe davvero da chiedersi (come noi chiediamo da settimane) cosa hanno fatto finora al riguardo i parlamentari Pd (da Rossi alla Sereni) e i vertici delle istituzioni locali (dalla Marini allo stesso Di Girolamo). Verrebbe da chiedersi se le Acciaierie non corrano il rischio di pagare il prezzo delle spaccature interne proprio al Pd, una parte del quale omaggia il presidente del consiglio alla Leopolda, mentre l’altra parte lo insulta sui palchi romani della Cgil… Verrebbe da chiedersi a che cosa Renzi intenda destinare quei denari pubblici che domenica a Firenze ha promesso agli operai di investire sulla questione Ast: perché, se si trattasse di qualche ammortizzatore in più per i licenziamenti annunciati, sarebbero davvero soldi dei contribuenti buttati via”.
“Noi – conclude Cecconi – domenica a Firenze c’eravamo. Fuori dai cancelli della Leopolda, ma accanto alle maestranze dell’Ast. E ci saremo anche mercoledì alla Camera, quando il ministro Guidi risponderà alle interrogazioni sulle nostre acciaierie: per capire in diretta (lì il Pd non potrà negarci l’accesso) se finalmente il pur tardivo dossier che adesso è nelle mani del governo ha sortito qualche effetto”.
FORZA ITALIA TERNI Il coordinamento provinciale di Forza Italia fa sapere si essersi riunito ed aver analizzato la situazione relativa all’Ast “valutando assolutamente insoddisfacente il ruolo del Governo nazionale che ancora vuole evitare di prendere una posizione netta sulla vicenda e continua a mantenere quella terzietà che porta l’azienda, attraverso l’ad Morselli, ad assumere atteggiamenti inadeguati che non fanno altro che dimostrare la assoluta volontà di attuare un piano da tutti giudicato l’anticamera della chiusura del nostro più importante sito produttivo”.
Forza Italia “ribadisce l’assoluta necessità che il Sindaco e la Presidente della Regione pretendano che il Governo cambi atteggiamento e trovi un accordo anche attraverso tutti gli strumenti giuridici e economici necessari a mantenere la competitività del sito ternano. A tal fine il coordinamento provinciale ha deciso di invitare a Terni i parlamentari nazionali ed Europei per un incontro nei prossimi giorni”.