“Secondo le informazioni attualmente in possesso della Commissione, non sembra che il piano industriale annunciato sia in contrasto con l’impegno di mantenere e sviluppare Ast come operatore forte e attivo nel mercato dei laminati a freddo”. A dirlo è il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia ed il piano industriale a cui fa riferimento è quello lacrime e sangue di Thyssenkrupp che prevede circa 580 licenziamenti (piano poi ritirato con il lodo del ministro Guidi). Con una simile dichiarazione, l’Unione Europea sembra confermarsi il peggior nemico delle acciaierie di Terni (basta ricordare che nel 2012 aveva obbligato Outokumpu a cedere Ast; da lì sono nati gran parte dei recenti problemi).
Almunia ha detto la sua rispondendo ad una interrogazione parlamentare del vicepresidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Dopo aver incredibilmente promosso il piano di soli tagli di Thyssenkrupp, Almunia ha affermato che “vista l’importanza del settore per l’economia europea, la Commissione seguirà da vicino la questione”. Tajani aveva inoltre chiesto che la questione Ast venisse affrontata dal Gruppo Ue di alto livello sull’acciaio: a questo proposito per Almunia “la prossima riunione del gruppo di alto livello sull’acciaio può rappresentare un’occasione per discutere ulteriormente della situazione di Ast”.
Il commissario ha specificato di essere al corrente dei tagli annunciati da Thyssenkrupp ma, secondo il suo pensiero, non sarebbero in contrasto con le possibilità di sviluppo. Almunia ha ricordato che “prima di approvare la riacquisizione di Acciai speciali Terni (Ast), la Commissione si è accertata che ThyssenKrupp (Tk) avrebbe contribuito a mantenere e sviluppare Ast come concorrente forte e attivo nel mercato See dell’acciaio inossidabile laminato a freddo, nel quale erano emersi problemi di concorrenza legati all’operazione Outokumpu/Inoxum”. A questo proposito l’Ue “è consapevole del fatto che Tk prevede un ridimensionamento delle capacità e del personale nel settore della produzione di acciaio inossidabile laminato a freddo di Ast” ma che intende anche “riposizionare questa società nel comparto dei prodotti laminati a freddo di gamma superiore, per aumentarne la produzione al 30%. Tk prevede anche di aumentare del 30% la fabbricazione di tubi di acciaio inossidabile del Tubificio di Terni”.
Insomma, Almunia darebbe il via libera allo smantellamento del reparto a caldo dell’acciaieria di Terni. C’è da sperare che il ministero dello Sviluppo economico riesca ad indirizzare la trattativa tra Tk con sindacati e istituzioni locali verso altre prospettive.
EX VESCOVO PAGLIA Oltre all’interrogazione parlamentare, Tajani è stato protagonista anche di un un colloquio con l’ex vescovo di Terni ed oggi presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Vincenzo Paglia. Nel corso di questo incontro è stata espressa “forte preoccupazione per le famiglie e per il lavoro”. Durante la discussione tra l’ex commissario Ue all’industria e l’ex vescovo di Terni, si sono inoltre menzioanti gli elementi chiave del piano Ue per l’acciaio (dal costo dell’energia all’utilizzo dei rottami) che potrebbero essere utilizzati per “far fare un salto di qualità” al piano industriale per l’Ast.