Non bastava l’aumento vertiginoso del costo della benzina che obbligherà a ridurre l’utilizzo dell’auto, adesso c’è il rischio assai concreto per il trasporto pubblico locale (Tpl) del taglio di 11 linee urbane, 5 servizi di trasporto per istituti scolastici e 7 linee adibite al trasporto a chiamata per disabili.
In un atto della Giunta del 29 dicembre scorso viene avanzata l’ipotesi della soppressione delle linee 1, 7, 10, 12, 12/, 13, 14 21U, 22 e M. Si tratta di percorsi riguardanti terminal periferici come Acquavogliera, Colle Micero, Torre Orsina, Papigno, Poscargano, zona Sabbioni, e Maratta, ritenute diseconomiche dalla Giunta.
Per quanto riguarda il trasporto scolastico non ci sarà più un servizio di arrivo del mezzo presso il domicilio di ogni utente ma l’installazione di fermate adibite a scuolabus nei quali, saranno presenti degli assistenti. Verranno soppressi i servizi per le scuole di Pisciano, l’elementari di Piediluco e Alterocca e gli istituti comprensivi di Oberdan e Campomaggiore. Per ciò che concerne il trasporto a chiamata saranno soppresse le linee A, B, C/D, il telebus bis E, la linea F e la navetta E sempre per la scarsa presenza di utenti.
Si tratta dello scenario peggiore che potrebbe verificarsi stando all’ipotesi della Giunta di varare un taglio di circa 2 milioni di euro. Tutto ciò avviene nell’ambito di proroga del servizio da attivare e far firmare alla Atc & Partners, società che si è aggiudicata l’ultima gara pubblica. Per questo motivo, tra comune di Terni, Regione, Atc e sindacati, è in corso una trattativa alquanto complessa sulla funzionalità del Tpl nel 2012. Il tutto procede a rilento anche se molto dipenderà dalla decisione del Governo sui fondi da destinare alle Regioni e quindi, ai Comuni. Rimane il fatto che si tratterà di finanziamenti ridotti visto che, nel caso di Terni, al trasporto in gomma verranno caricati i costi riguardo al trasporto su rotaie (metropolitana di superficie).
Entro il 31 gennaio si conoscerà l’esito della riorganizzazione del Tpl. Nel frattempo è facile pronosticare proteste e scioperi dei sindacati e conseguenti disagi per i cittadini. Più ottimisti, come al solito, si mostrano gli amministratori di Palazzo Spada: per loro i tagli saranno inferiori del previsto.