Autovelox installati senza campagna informativa per cittadini: emerge da documento del Comune

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Decine di migliaia di multe, due “serpentoni dei multati”, ricorsi congiunti al giudice di pace, atti d’indirizzo di vari consiglieri comunali, un gruppo Facebook con 12mila iscritti, dure critiche da parte di associazioni di categoria, di quelle in difesa dei consumatori e dell’Aci. Sono alcuni degli effetti creati dall’installazione di due autovelox, uno in viale dello Stadio e uno in via Alfonsine.

Tante critiche, polemiche e ricorsi al giudice di pace. Tra questi, una manciata già vinti dal Comune, altri (come quelli presentati da Confconsumatori) in attesa di sentenza. https://www.ternioggi.it/autovelox-giudice-respinge-4-ricorsi-confconsumatori-non-contano-non-c%e2%80%99era-assistenza-avvocati

Le cose potrebbero però velocemente prendere una strada impervia per il Comune. Infatti, come scrive Andrea Fabbri su La Nazione di stamattina, in questi giorni è stato pubblicato un documento nell’albo pretorio del Comune che potrebbe cambiare le carte in tavola. Il documento in questione è la determina dirigenziale 1073 del 30 aprile 2012, che potrebbe provare le mancanze di palazzo Spada riguardo una corretta campagna informativa sull’accensione degli autovelox ed aprire la strada a ricorsi vincenti.

Quello che ha scoperto Fabbri potrebbe davvero diventare l’asso nella manica dei ricorrenti. Nella delibera di Giunta 256/2011 che conteneva il progetto “Realizzazioni di postazioni fisse per il rilevamento della velocità-Autovelox”, era prevista la progettazione e realizzazione di una campagna informativa per comunicare ai cittadini la nuova presenza dei due occhi elettronici. Campagna mai avvenuta stando alla determina dirigenziale del 30 aprile. Infatti, quando la Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via libera alla concessione del finanziamento per l’installazione dei due autovelox (319.350 euro) e si è riservata di rispondere più avanti per la concessione del finanziamento della campagna informativa, la Giunta senza attendere un attimo, ha proceduto con l’installazione degli occhi elettronici.

La risposta della Cassa sulla richiesta del prestito per la campagna informativa è arrivata solo il 27 dicembre, quasi due mesi dopo dall’attivazione dei due autovelox che intanto, in media, stavano scattando 150 salate foto al giorno. Risposta tra l’altro negativa, che è stata messa per iscritto soltanto nelle determina dirigenziale del 30 aprile scorso dove si può letteralmente leggere “esclusione del punto non ammesso a finanziamento dalla Cassa DD.PP.: progettazione, project management e realizzazione della campagna informativa”. Praticamente, poiché la Cassa Depositi e prestiti non ha finanziato la campagna (per la quale erano stati chiesti 18.600 euro), la stessa è stata cancellata.

In sostanza sembra quindi che palazzo Spada abbia proceduto all’installazione dei due occhi elettronici prima ancora di sapere se avrebbe avuto soldi per una campagna informativa. Campagna informativa che non è avvenuta nemmeno tardivamente a causa del prestito rifiutato. Praticamente il comune non ha speso un centesimo per comunicare ai cittadini la novità del controllo elettronico di velocità. Banale ricordare che l’informazione è parte fondamentale di un programma di prevenzione  e di promozione di sicurezza stradale. Il risultato di tutto questo è stata una valanga di multe, una sanzione di massa per gli automobilisti e molti ricorsi.

Nel frattempo, circa due settimane fa, palazzo Spada si era attivato per installare, qualche decina di metri prima dell’autovelox di viale dello Stadio, un dispositivo luminoso volto a segnalare in tempo la presenza. Un intervento che il Comune sembrava aver effettuato a causa delle continue pressioni provenienti dal “Popolo delle macchinette” e da varie associazioni anche se Bencivenga aveva definito queste installazioni “aggiuntive rispetto agli obblighi di legge” (https://www.ternioggi.it/autovelox-segnaletica-a-norma-un-multato-su-dieci-non-paga-rischio-esplosione-insofferenza). Ora questo pannello luminoso assume l’aspetto di una toppa a precedenti negligenze.

Infine, in tema di ricorsi già presentati, il giudice di pace effettuerà un sopralluogo in viale Alfonsine e viale dello Stadio. Data che verrà fissata nella prossima udienza prevista per meta luglio, quella riguardo il procedimento intentato dai due ricorsi presentati dall’avvocato Loris Mattrella, il quale sostiene, con tanto di consulenza di parte, che le due vie non possono essere considerate strade urbane di scorrimento. Solo dopo il sopralluogo, il giudice di pace deciderà l’esecuzione di una perizia tecnica d’ufficio la quale stabilirà se le strade sono idonee o no ad ospitare i due autovelox, rientrano cioè nella categoria di strada urbana di scorrimento o quella di semplice strada urbana.

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