“Il 2012 è stato un anno difficile e sappiamo che il 2013 lo sarà altrettanto, ma nonostante la notevole riduzione dei trasferimenti statali, l’inasprimento del Patto di stabilità e l’esordio dell’Imu abbiamo saputo mantenere bassa la pressione fiscale, facendo di Terni il 79esimo capoluogo di provincia per incidenza delle tasse locali”. Il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, nella tradizionale conferenza stampa di fine anno svolta a Palazzo Spada alla presenza di tutti gli assessori della Giunta, ha tracciato un bilancio positivo. Il sindaco ha soprattutto snocciolato dati e posizioni in classifica per evidenziare l’operato della sua amministrazione. Ha anche annunciato un mini rimpasto di Giunta e considerato non fondamentale la permanenza a Terni della sede Asl.
“In giunta – ha esordito il primo cittadino per trasmettere un’immagine di compattezza – tutte le decisioni adottate sono state deliberate sempre all’unanimità. Ringrazio il consiglio comunale per il suo contributo importante nelle vicende della Provincia, della sanità, nelle battaglie per la difesa dei siti industriali”. Di Girolamo ha poi affermato che “su 105 capoluoghi di provincia, Terni è tra gli ultimi posti, al 79°posto, per pressione fiscale locale; siamo all’undicesimo anno senza aumenti delle tariffe”.
“Con oltre 26 milioni di euro, è stata mantenuta alta la capacità di investimenti, facendo così di Terni la seconda stazione appaltante umbra dopo la Regione”. I principali investimenti ricordati dal sindaco: “Le piscine dello Stadio; il Parco di Cardeto; la nuova logistica degli uffici comunali; Palazzo Carrara; la Marattana Gabelletta; via Urbinati; il Pit della stazione; l’omologazione del Liberati; il Contratto di quartiere recupero di San Lucio; la facciata del Verdi; il parcheggio a Collescipoli; i 4 milioni e mezzo per le manutenzioni straordinarie negli edifici scolastici comunali, che consolidano il 10° posto nazionale nella sicurezza delle strutture scolastiche”.
Tra gli obiettivi considerati raggiunti: “L’apertura integrale della nuova sede di medicina e l’attivazione delle borse di studio per i ricercatori; l’aumento della fruizione culturale, con la crescita degli abbonati alla stagione di prosa, degli utenti della biblioteca comunale, degli ingressi alle mostre al Caos”.
Di Girolamo ha anche definito Terni una città più sicura: “Ci sono state non poche polemiche sugli autovelox ma il dato che conta è che nel 2012 ci sono stati 78 incidenti in meno, 115 feriti in meno, 5 morti in meno. Per quanto attiene i reati commessi, siamo al 60° posto, ben al di sotto della media nazionale, con una diminuzione del 2,7%”.
“In linea con il governo Monti abbiamo tenuto un assetto di rigore e austerità. Siamo al 98° posto per la spesa per gli incarichi professionali; all’85° per le spese di rappresentanza; abbiamo operato riduzioni consistenti negli emolumenti degli amministratori comunali”.
In merito alle crisi industriali Di Girolamo ha spiegato che “per quanto attiene la Basell c’è una proposta di acquisto che consentirà la reindustrializzazione dell’area. Prospettive si sono aperte anche per il gruppo Novelli. La vicenda della proprietà dell’Ast può essere una occasione di nuove opportunità”.
In materia di riassetti territoriali, in particolare per quanto riguarda il tema delle Asl, Di Girolamo ha sottolineato che “Terni ha tutte le caratteristiche per la permanenza dei servizi e per essere una delle due sedi legali dell’Azienda sanitaria. Anche se non ritengo che la questione sia un elemento di dignità per la città”.
Per quanto riguarda le turbolenze della maggioranza e gli equilibri politici il sindaco ha spiegato che nelle prossime settimane si andrà “a un riassetto doveroso perché manca la presenza femminile dopo l’uscita, esclusivamente per ragioni lavorative, dell’assessore Maria Bruna Fabbri. Lì misurerò anche le questioni politiche”.
Il vicesindaco con delega al Bilancio Libero Paci, ricordando la riduzione di 10 milioni di risorse erariali del 2012, ha invece tracciato lo scenario economico per il 2013. “C’é stato qualche alleggerimento dei vincoli del Patto di stabilità ma si tratta di misure non ancora sufficienti per eliminare la sua rigidità. Inoltre il taglio ulteriore delle risorse disponibili ci costringerà ad intervenire sulla spesa, adottando una vera e propria spending review per salvaguardare i servizi. Non potremo accendere nuovi mutui e dovremo quindi riflettere su nuove modalità, come le alienazioni, che daranno però un apporto minore rispetto agli anni passati e quindi saranno finalizzate esclusivamente agli investimenti e non all’equilibrio di bilancio. Intendiamo però continuare a mantenere invariate le tariffe, quindi servirà un’azione decisa di revisione del percorso di razionalizzazione, iniziato nel 2009, che riguarda il personale, il canone degli affitti, le consulenze e i costi della politica”.
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