Critiche all’attuale gestione della Cultura e proposte per rendere questo settore un volano dello sviluppo di Terni: è quanto avvenuto ieri pomeriggio nel convegno organizzato dalla lista civica Terni Città Futura cui hanno preso parte diverse associazioni.
Le critiche sono state rivolte sopratutto alla decisione di esternalizzare non solo la gestione dei locali della cultura ma di fatto anche la programmazione delle iniziative ed eventi attraverso il famoso appalto da 3,6 milioni di euro. Da qui, la necessità di bloccare la pubblicazione del nuovo bando (in scadenza nei prossimi mesi) e rimandare le decisioni alla nuova Amministrazione comunale.
Numerose le proposte. Quelle di Terni Città Futura: “Recuperare il tempo perso e le tante occasioni in campo culturale, recuperare a spazi per la cultura gli attuali dismessi, salvare le testimonianze culturali e tutelare la memoria storica della città. Dar vita ad una microrete museale: un Museo della Città, un Museo Virgilio Alterocca, un Museo della tecnica e civiltà industriale, un Museo della Cascata, un Museo delle armi leggere e un Museo dell’Acciaio. Riappropriarsi della vera casa della cultura, ovvero il nostro Teatro; rilanciare e rinnovare la nostra principale festa folkloristica, il Cantamaggio; aderire alla proposta di un manifesto culturale condiviso”.
In quanto a modelli di gestione della Cultura, per la lista civica è necessario “affiancare al futuro Assessorato Comunale una apposita commissione composta da riconosciuti ed emeriti membri, per poi magari giungere alla possibilità di dar vita ad una Fondazione Museale che gestisca tutti gli spazi culturali cittadini e dei territori limitrofi. Quest’ultimo risulta essere lo strumento migliore per gestire gli spazi e le politiche culturali locali (emblematico l’esempio del Comune di Brescia e i successi ottenuti)”.
“Le nostre proposte perché queste vergognose situazioni non debbano più ripetersi” dichiarava Michele Rossi mentre sullo schermo in sala scorrevano fotografie del Caos relative a “feste di San Silvestro, sedie accatastate accanto ad opere d’arte, di situazioni di abbandono, i dati del flop della mostra di Pier Matteo D’Amelia e le foto delle scritte in terra (quelle allo yogurt)”.
Le altre proposte. “Giuseppe Cassio (vice presidente Italia Nostra) che con esposizione competente e dettagliata spinge a valorizzare e leggere il territorio come elemento culturale da conoscere e rendere attrattivo attraverso una azione coordinata di sedi museali e percorsi tematici.
Il Prof. Paolo Cicchini, ex assessore alla cultura della Giunta Ciaurro, con un vulcanico intervento scaldava il pubblico ricordando quanto fatto in passato ed evidenziando lo stato attuale della cultura a Terni, intrappolata in iniziative asfittiche incapaci di attrarre pubblico e di valorizzare in modo adeguato i nostri “giacimenti” culturali che rimangono sconosciuti ai più.
Andrea Fabbri (Associazione Ternideale) che ha ricordato la battaglia civica per un Teatro Verdi diverso, vera occasione di sviluppo per la città.
Francesco Canali (Associazione TerniCittàFutura) che ha messo in luce la provenienza di importanti reperti abbandonati dal Comune, dimenticati in un magazzino dismesso a Papigno; a dimostrazione di come si sia incapaci di gestire il nostro patrimonio.
Massimo Picchiami (Associazione Eureka) che ha proposto l’organizzazione di una biennale d’arte nella nostra città”.
Programma elettorale. Terni Città Futura assicura che “tutte le proposte entrano a far parte della Fabbrica delle Idee, il programma elettorale con cui la lista civica Terni Città Futura si presenterà alle prossime amministrative (programma completamente consultabile sul sito dell’associazione). A conclusione della serata l’ennesima orgogliosa consapevolezza del valore e delle potenzialità di questa nostra città; in noi si rafforza la convinzione che il percorso di condivisione, di partecipazione, di stimolo, di confronto con la città è quello giusto e l’unico necessario”.