Degrado piazza del Mercato, botta e risposta tra opposizione e amministrazione comunale

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Il degrado della vecchia struttura del mercato coperto e conseguentemente di tutta piazza del Mercato continua ad essere al centro del dibattito politico. Dopo le critiche avanzate dai consiglieri comunali Enrico Melasecche (Udc), Antonio Baldassarre, Cinzia Fabrizi (Lista Baldassarre) e Leo Venturi (Terni Oltre) è arrivata la risposta da parte dell’amministrazione comunale e la controreplica dei consiglieri d’opposizione.

“In questo momento si ritiene non sia opportuno continuare ad impegnare risorse pubbliche su una struttura non più utile alla comunità in quanto questa sta per essere alienata e presumibilmente destinata ad essere smantellata.” Così, in una nota, l’amministrazione comunale aveva risposto alle critiche relative al degrado del vecchio mercato precisando però che “alcuni interventi quali la derattizzazione dell’edificio, la chiusura degli accessi, lo smaltimento dei box più fatiscenti e a rischio crollo, sono state invece realizzate al fine di garantire, per quanto possibile, condizioni di sicurezza e di igiene. Nei giorni scorsi sono stati  superati alcuni inconvenienti relativi allo smaltimento dei rifiuti differenziati denunciati dai cittadini”.

Per quanto riguarda invece il nuovo mercato coperto di Largo Manni “sono e saranno i fatti a parlare perché,  con la necessaria gradualità dello start up, la struttura sta incontrando sempre più il consenso dei cittadini e l’amministrazione continuerà a sostenerla con le iniziative di marketing già intraprese”.

Melasecche, Fabrizi e Venturi oggi hanno controreplicato: “Su Piazza del Mercato nessuno ha chiesto interventi edilizi da parte del Comune. Ma è possibile che da settimane alcuni lati della struttura vengano utilizzati da barboni e girovaghi che dormono lì per orinare e defecare senza che il Comune alzi un dito per impedire questo scempio? Tutto questo – si chiedono i consiglieri – è normale per il Sindaco?”

I consiglieri denunciano poi gli errori che il sindaco e la giunta “ha compiuto e sta compiendo, sia dal punto di vista catastale sia da quello della gestione maldestra dei rapporti con i commercianti: quelli trasferiti sono stati in qualche modo turlupinati da un accordo che neanche i consiglieri comunali conoscevano e questa è la ragione del loro ricorso al TAR; quelli insediati in Piazza del Mercato, nell’allungamento assurdo dell’attesa, vengono trattati come paria, nessuna loro legittima richiesta viene presa in considerazione. Notiamo  noncuranza e menefreghismo”.

Per tutelare e risarcire gli artigiani, i professionisti ed i residenti dell’area la richiesta è quella di “un abbattimento della Tariffa Rifiuti e dell’IMU per tutti gli anni che saranno necessari a far ripartire la piazza e che avvilupperanno tutti in una bolgia, senza più parcheggi, con la polvere ed il rumore di un cantiere estremamente problematico. Ovviamente se i lavori dovessero mai partire, altrimenti si dovrà ricominciare tutto daccapo”.

Sul nuovo mercato coperto le critiche sono ancora più aspre: “Quanto a Largo Manni la vicenda ha dell’incredibile: l’amministrazione Di Girolamo spende 1.500.000 € per realizzare una struttura che il Consiglio aveva autorizzato come provvisoria e doveva costare 350.000 €, bruciando persino i fondi per Largo Cairoli che rimane la baraccopoli di sempre!” Per i consiglieri “è uno scatolone di plastica e ferro, senza finestre che costringe i commercianti a dover utilizzare la luce elettrica in ogni ora del giorno. Non ha il minimo isolamento: quando il sole arroventa la struttura metallica costringe ad accendere i condizionatori con una spesa inaccettabile; quando fa freddo la temperatura interna raggiunge anche i – 6 gradi.  Alla faccia del risparmio energetico e della Green City!”

Infine “commercialmente è stata una cattiveria mandare gli operatori in quello scatolone isolato, semplicemente perché il ‘Centro da favola’, il progetto fantasticato dal Comune, per illudere qualcuno, è fallito. Basta girare per Terni per rendersene conto”.

Melasecche, Fabrizi e Venturi chiedono quindi al sindaco “serietà nelle risposte, autonomia culturale rispetto alla strenua difesa del passato che un gretto conservatorismo tende a mantenere. E’ troppo chiedere uno slancio che somigli al Governo Monti nell’innovazione e nel rilancio della città?”

Intanto, su tutta la vicenda mercato coperto, si attende l’esito di due ricorsi al Tar.

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