Docenti autorganizzati Terni: ”Sciopero scrutini si estende a tutta la provincia”

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scrutini (2)Si estende a tutta la provincia di Terni lo sciopero degli scrutini contro la riforma del Governo Renzi. Lo fanno sapere i docenti autorganizzati di Terni sostenendo che il blocco “coinvolge ormai quasi la totalità degli istituti superiori della città e molte scuole medie”.

I docenti spiegano nel dettaglio: “A Terni blocco totale degli scrutini per l’ITIS Allievi e il CAT (ex Geometri), per l’ISS Casagrande e qualche blocco anche al Professionale. Al Liceo Scientifico Donatelli sono stati bloccati sei scrutini su sei ed è previsto il blocco totale fino a venerdì 12 giugno; alta adesione al Liceo Scientifico Galilei dove sono stati bloccati 14 scrutini su 16 e al liceo Artistico con 10 scrutini bloccati. Tra le medie le scuole capofila sono la Leonardo da Vinci e l’Orazio Nucola che hanno bloccato 25 classi su 25 (rispettivamente 15 e 10). A Orvieto blocco totale al liceo artistico e all’istituto professionale, da domani prevista importante adesione allo sciopero del liceo Classico e dell’istituto Commerciale”.

Gli insegnanti poi annunciano: “La protesta contro la riforma arriva anche al centro della città: venerdì 12 giugno è previsto, dalle 11 alle 13, un Presidio davanti alla Prefettura di Terni, per rafforzare la lotta e per presentare al Prefetto le ragioni dei docenti. Alle ore 12:30 Si terrà una conferenza stampa dopo l’incontro col Prefetto cui è invitata la stampa”.

I docenti autorganizzati aggiungono: “Con le numerose mobilitazioni di piazza, flash mob, fiaccolate, sit-in e, in ultimo, lo sciopero degli scrutini i docenti stanno ribadendo con forza il loro no ad una riforma nefasta. Ieri i ‘talebani’ della riforma Renzi hanno preso una batosta non da poco in Commissione al Senato, dove i senatori hanno giudicato incostituzionale l’intero Disegno di legge. I docenti in sciopero dicono no alla scuola azienda, allo strapotere dei presidi sceriffo, alla cancellazione delle graduatorie di diritto di II fascia, alla chiamata diretta dei docenti, alla precarizzazione del lavoro di tutta la categoria, alle deleghe in bianco al governo ai finanziamenti alle scuole private e chiedono il ritiro immediato della peggiore riforma della scuola mai tentata: quella del duo Renzi-Giannini”.

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