Fiat Panda 1.2 Lounge

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La nuova Fiat Panda ha forme ben più sfiziose rispetto a quelle del vecchio modello, ma ne conserva l’agilità. Nettamente migliorata l’insonorizzazione. Si può ordinarla dal 20 dicembre scorso.

L’accesso all’abitacolo è comodo per tutti i posti, ma questa non è una novità per la citycar torinese. Quello che più si apprezza è la vivacità degli interni, con diversi motivi stilistici che riprendono le forme a “squircle” (termine che nasce dalla fusione delle parole “square”, quadrato, e “circle”,  cerchio) che caratterizzano l’esterno: mascherina, prese d’aria, fasce paracolpi e terzo finestrino. Dentro, i “quadrati stondati” si ritrovano nella sagoma della plancia, nel cruscotto, nella leva del freno a mano (originale e, tutto sommato, pratica) e nella trama dei sedili, che sono rivestiti con tessuti di buona qualità e dai colori vivaci.

Fiat Panda vista laterale

In generale, le finiture della nuova Fiat Panda non sono male (anche se le plastiche della plancia risultano rigide e presentano qualche sbavatura sui bordi delle parti meno in vista), ma un paio di dettagli lasciano perplessi. Per esempio, il “tascone” di fronte al passeggero anteriore sarà anche piacevole da vedere ma fa sprecare molto spazio: è profondo pochi centimetri e non è il caso di riporvi degli oggetti appena un po’ voluminosi (si rischia che cadano fuori alla prima curva o accelerazione). Inoltre, il secondo vano, dotato di sportello (che non avendo la discesa frenata “cade” sulle ginocchia se non lo si accompagna nell’apertura) è molto in basso, e non illuminato.

Interni Fiat Panda

Nulla da eccepire sulla posizione di guida, comoda e rialzata (non ci si stanca) della nuova Fiat Panda. Non affaticano neppure il pedale della frizione e lo sterzo, soprattutto attivando la funzione city che alleggerisce notevolmente il volante sotto i 35 km/h. E anche la buona visibilità e il ridotto diametro di sterzata (la Fiat parla di 9,3 metri) aiutano a ridurre lo “stress da traffico”; in più, sui binari del tram e sul pavé si apprezza il buon comfort delle sospensioni. Chiude il cerchio la bassa rumorosità: merito della buona insonorizzazione (almeno per una citycar) e del 1.2 quattro cilindri a benzina, che non alza troppo la voce nell’uso normale.

Retro Fiat Panda

Il “milledue” ha prestazioni adeguate per un’auto di questa categoria, ma più che per la spinta si fa apprezzare per la regolarità di funzionamento. Da una prima prova nei dintorni di Pomigliano d’Arco (dove “nasce” la nuova Fiat Panda) non sono sembrati male neppure i consumi medi (pur se lontani dal dato ufficiale di 19,2 km/litro): a occhio dovremmo essere vicini a 15 km/litro. Per quanto riguarda lo scatto e velocità la Fiat dichiara, rispettivamente, 14.2 secondi e 164 km/h.

Nella guida brillante la nuova Fiat Panda si rivela agile, ma, forzando il ritmo, nelle curve emerge un rollio marcato, mentre la tenuta di strada resta buona. Tuttavia, considerato anche il baricentro alto dell’auto, avremmo preferito avere il controllo di stabilità di serie, anziché a richiesta (lo è persino per la “ricca” Lounge). In curva si apprezza anche la sensazione di solidità trasmessa dallo sterzo, pronto e abbastanza preciso. Non ci piacciono, invece, i comandi a rotella sulle razze del volante (servono per variare il volume della radio e cambiare le stazioni, oltre che per gestire cd e vivavoce Bluetooth): sono piccoli e difficili da azionare con precisione. Ben manovrabile il cambio a cinque marce, grazie alla posizione rialzata della leva, il cui pomello di forma particolare (sempre a quadrato stondato) non disturba la presa.

 

PREGI

– Comfort: il motore ha un funzionamento regolare, e l’abitacolo è ben insonorizzato. Inoltre, la posizione di guida alta e la leggerezza di frizione e sterzo riducono l’affaticamento nel caos cittadino delle ore di punta.

– Linea: la citycar torinese ha forme più vivaci del vecchio modello. Tutt’altro che austero anche l’abitacolo.

– Maneggevolezza: la nuova Panda si districa bene nel traffico, e in manovra si fa apprezzare per la buona visibilità che offre.

DIFETTI 

– Comandi al volante: le rotelle per regolare volume e stazioni radio (oltre al lettore cd e telefono Bluetooth) sono poco pratiche. Erano meglio due normalissime coppie di tasti a bilanciere.

– Esp: vista la sua importanza per la sicurezza, il controllo di stabilità dovrebbe essere di serie, anche per una citycar.

– Portaoggetti: il vano a “tascone” nella parte alta della plancia è poco sfruttabile. Quello sotto, invece, è molto in basso e non illuminato.

 

Fonte: al Volante

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