Il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che presiede anche l’Upi Umbria (Unione province italiane), torna a criticare la scelta del Governo Monti di sopprimere la Provincia di Terni. Lo aveva già fatto ieri (ternioggi.it/presidente-provincia-perugia-soppressione-ente-di-terni-e-raffazzonamento-istituzionale) ed esattamente come nelle dichiarazioni di 24 ore fa, nel suo intervento non c’è traccia dell’ipotesi di un riequilibrio territoriale. Guasticchi si limita ad evidenziare l’errore del Governo ed i motivi per i quali tale soppressione rende più debole l’intera regione.
Un “errore madornale”: il Presidente della Provincia Guasticchi, ha definito così la riforma che riguarda l’ente provinciale di Terni. Guasticchi, ha osservato che l’Umbria sarà “sicuramente più povera” dopo avere perso momentaneamente l’amministrazione provinciale di Terni. “Ritengo sia un errore – ha detto Guasticchi – non riconoscere la storia e la tradizione dei vari territori. Da nessuna parte come in Umbria questa diversità anche in termini economici è evidente. La Provincia di Terni è infatti caratterizzata da grandi impianti industriali e da una tradizione legata all’industria pesante (con tutti i problemi legati alla disoccupazione del momento), mentre quella di Perugia è legata a una struttura di piccole e medie aziende e all’agricoltura. Elementi di forte diversità che non possono essere omologati o disarticolati con un semplice decreto”.
“Dobbiamo prendere atto dell’errore madornale del Governo – ha detto ancora Guasticchi – ma anche del fatto che la Regione non ha fatto ricorso alla Corte costituzionale come l’Upi chiedeva. Cosa fatta invece da altre otto. Se ci fosse stato un segnale chiaro forse oggi saremmo più forti di quanto siamo”.
Secondo il presidente di Upi Umbria non riconoscere “un’autonomia amministrativa al Ternano certamente impoverisce le istituzioni ma anche il territorio stesso. Ci auguriamo – ha proseguito – che quanto meno ci siano disposizioni chiare come invece non è avvenuto fino ad oggi (nessuno ha capito come saranno ripartite le funzioni e aggregati i territori). E questo stato di grande confusione crea un’enorme preoccupazione. C’é ancora spazio in sede parlamentare – ha concluso Guasticchi – per modifiche in grado di mantenere gli attuali livelli istituzionali calibrati storicamente su due province”.
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