Mentre il Cal dell’Umbria lavorava ad un riequilibrio territoriale, che permettesse di mantenere entrambi gli enti provinciali umbri, il Governo Monti aveva già deciso: la Provincia di Terni doveva essere tagliata, soppressa, sacrificata sull’altare della spending review. Oggi è ufficiale: a partire dal 2014 la Provincia di Terni non esisterà più. Il decreto che riduce da 86 a 51 il numero di province italiane a statuto ordinario è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Ufficialmente in Umbria resterà un’unica Provincia: Perugia-Terni.
Che ne sarà del riordino territoriale approntato dal Cal e approvato dal Consiglio regionale? Probabilmente finirà in un cassetto visto che il Governo Monti è stato netto: “Nessuna deroga”. Per salvare la Provincia ternana sarà possibile ricorrere alla procedura stabilita dall’articolo 133 della Costituzione. Un iter difficile e lungo che dovrebbe partire da zero e potrebbe vedere i suoi frutti dopo molti anni dall’attivazione.
Nel frattempo si ragiona a soluzioni tampone: l’ipotesi principale prevede che l’unica Provincia umbra abbia sede proprio a Terni mentre a Perugia rimarrebbero ovviamente le sedi della Regione. Rimane anche l’incognita del passaggio di Terni con il Lazio: le firme necessarie a proporre il referendum sono state consegnate diverso tempo fa e le istituzioni locali lo dovranno indire nel giro di qualche mese. Dopo il caso Fiorito e il marasma che ha travolto le istituzioni laziali, le volontà scissioniste sembrano però aver perso l’appeal iniziale.
Le reazioni di politici e rappresentanti istituzionali locali: https://ternioggi.it/provincia-di-terni-soppressa-di-girolamo-e-polli-inaccettabile-gravi-conseguenze-le-reazioni