Il vice presidente di Italia Nostra, Cassio: ”Creare a Terni un museo nazionale della Cartolina”
Dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente Andrea Liberati, questa volta a parlare è il vice presidente, Giuseppe Cassio: “Di fronte al crescente degrado dei beni culturali di Terni non si può perdere altro tempo, ma occorre concepire idee nuove e appropriate per salvare la memoria storica di una città che sembra destinata ad un’inesorabile ‘autodistruzione’ identitaria. Si tratta di rimettersi in gioco con umiltà ripartendo dai grandi ideali, cercando di integrare le competenze dei giovani specialisti, convincendosi che la memoria collettiva è un valore fondante: la civiltà di un popolo si riconosce dall’approccio con il proprio passato”.
Il vice presidente prosegue soffermandosi sull’importanza dell’attività dello storico poligrafico Alterocca: “Prendiamo spunto dalla fertile attività del poligrafico Alterocca tramite cui abbiamo imparato a conoscere ed amare il nostro Paese, a stringere contatti, condividere desideri, trasmettere messaggi, sogni e sentimenti; abbiamo iniziato a socializzare a distanza e a provare, perché no, un pizzico d’orgoglio anche per la nostra città. Sì, perché la produzione dell’Alterocca ha rivelato i più importanti monumenti e raccontato le trasformazioni e le ferite di Terni, prima e dopo il conflitto mondiale. Tutto questo oggi non può essere commemorato, con l’elevato rischio di smarrire testimonianze tecniche e meccaniche che, nel duro e nobile sacrificio di centinaia di lavoratrici e lavoratori di allora, nostri avi, permisero a Terni di essere conosciuta in tutto il mondo”.
Proprio dal genio di Alterocca, l’idea di Cassio di far sorgere a Terni un museo nazionale della cartolina: “Si può allora pensare ad un museo nazionale della Cartolina a Terni da dedicare al genio di Virgilio Alterocca? La mission di un museo tematico come questo dovrebbe consistere nel presentare un’eccellenza artistica e imprenditoriale che ha fatto della carta e della fotografia uno strumento da mettere sulle mani di tutti per narrare il paesaggio, la storia, gli usi e i costumi, la devozione e le pratiche religiose degli italiani con l’ausilio di speciali applicazioni informatiche. Il museo dovrebbe essere insediato entro uno spazio importante, spartito in ambienti correlati nei quali si mostri la tecnica di stampa fino all’esposizione dei più significativi esemplari di cartoline, che varieranno ciclicamente così da renderlo sempre attrattivo. L’istituto ambirà ad essere punto di riferimento per i collezionisti di tutto il mondo, che potranno donare le proprie collezioni, affinché siano catalogate e messe a disposizione dei visitatori. Un istituto capace di dialogare con la città e con il mondo, distinguendosi come strumento di conservazione di tracce ormai perdute non solo del nostro territorio, spazio privilegiato di crescita culturale ed economica”.
Il vice presidente conclude esponendo l’idea di creare in futuro una “rete cittadina della cultura”, fatta di piccoli musei sparsi per tutta la città: “da qui l’idea più ampia di una rete di micro-musei atti ad affiancarsi e integrarsi vicendevolmente, creando un itinerario culturale fatto di spazi prestigiosi affacciati sulle principali piazze e vie di Terni. Un’area tale da andare oltre il recinto di un museo del Caos da tempo angusto. Ecco perché è necessario implementare una ‘rete cittadina della cultura’, al di fuori della quale gli esistenti monumenti collettivi e identitari – anche di tipo archeologico/industriale – finiscono solo per diventare anonimo arredo urbano, se non peggio, come purtroppo è quotidianamente dimostrato”.