Altro giro, altra corsa. I lavoratori della Elettrocarbonium restano tali. L’incontro in Confindustria per i 51 licenziamenti collettivi ha fatto segnare una nuova fumata nera e così domani i lavoratori tornano tutti in fabbrica. A fare cosa, non è chiaro. Ma torneranno dentro e certamente resteranno inevase le richieste del Comune di Narni di tornare a produrre elettrodi. Quanto all’amministratore delegato Michele Monachino, aveva minacciato in caso di mancato accordo di portare i libri in tribunale e decretare il fallimento dell’azienda. Ora è da vedere se lo farà.
I lavoratori hanno bocciato a maggioranza la proposta dell’azienda, ovvero la messa in mobilità previa firma dei singoli verbali di conciliazione individuale, da sottoscriversi entro 7 giorni dalla firma del verbale di accordo di chiusura della procedura. “I lavoratori – si legge in una nota – saranno utilizzati per il tempo strettamente necessario per le operazioni di dismissione dell’attività con riconoscimento della retribuzione per le ore effettivamente lavorate”. Lavoratori divisi, ma alla fine ha prevalso la linea dura. E duro pare anche il futuro di tutti, se non si troverà un modo per chiudere questo braccio di ferro e saldare le spettanze.
