Elettrocarbonium fumata nera. Il summit in Regione, nel quale si sarebbe dovuto discutere del futuro dell’azienda è di fatto saltato. Non si è presentato l’avvocato Pesenti, rappresentante dell’azienda e quindi tutto rinviato al 31 maggio per quanto riguarda la procedura del licenziamento collettivo.
C’erano i sindacati e c’era il direttore di stabilimento, così come era rappresentata Confindustria, ma senza la parte in causa, niente da fare. Intanto, ci sono ancora da pagare due mesi e quindici giorni ai dipendenti, ma il denaro per gli stipendi, al momento non c’è.
E’intervenuto il sindaco Francesco De Rebotti: “Si rende necessario – ha detto – accelerare i tempi per aprire un percorso chiaro e inequivocabile che concluda una fase di stasi che sta producendo disagio e tensione , chiamando tutti i soggetti in campo ad una responsabile e fattiva azione per la migliore soluzione della vicenda e per far uscire da un’incertezza insopportabile e dannosa i lavoratori diretti ed indiretti del sito industriale. Tutto ciò al fine di rimettere decisamente al centro dell’agenda e dell’azione istituzionale, della Regione Umbria e del Ministero, il tema del futuro del sito produttivo narnese, agendo coerentemente con quanto si è proposto con la delibera Regionale per l’attivazione dello strumento dell’area di crisi complessa di Terni e Narni”.
Fortemente critica anche Forza Italia, per voce del coordinatore provinciale (narnese doc) Sergio Bruschini:”Vogliamo vedere il progetto, quello che c’era scritto e verificare di persona tuta la questione legata all’avvio dell’esperienza, poi fallita di Michele Monachino”, scrive in una nota, spiegando di avere chiesto gli atti: “L’ho fatto tramite pec e l’ho firmata anche come coordinatore provinciale e consigliere provinciale. Sappiamo che l’amministrazione e in particolare il sindaco e l’assessore allo sviluppo quel progetto ce l’hanno e allora è giusto che tirino fuori le carte. Andiamo a vedere cosa diceva Monachino davvero e quali erano i suoi progetti”
