Negozi aperti anche il primo maggio, sindacati confermano sciopero: ”No alla giungla senza regole”

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I sindacati di Terni non ci stanno. Per protestare contro l’apertura, nella giornata della festa dei lavoratori, di alcuni esercizi commerciali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno indetto uno sciopero e organizzato un volantinaggio in centro città. Lo sciopero riguarda il settore del commercio e durerà tutta la giornata del primo maggio.

Le motivazioni delle iniziative di protesta sono state spiegate stamani nel corso di una conferenza stampa da parte dei segretari provinciali di categoria, rispettivamente Desirée Marchetti, Francesco Di Antonio e Giancarlo Ricciarelli. Secondo i rappresentanti delle sigle sindacali “l’apertura indifferenziata nei giorni festivi e superfestivi ha travolto tutto il terziario e messo tragicamente in discussione i diritti dei lavoratori che vivono il piano sulle liberalizzazioni del settore con grande disagio”.

“In particolare – ha spiegato Marchetti – decidere di rimanere aperti nella giornata della festa dei lavoratori, una ricorrenza che racchiude l’importanza di tutte le lotte sindacali e che è sentita e vissuta nel nostro Paese, è lesivo dei principi fondamentali”. Da parte dei segretari di categoria é stato evidenziato che il decreto sulle liberalizzazioni ha portato “una giungla senza più regole”. “Questo non possiamo più permetterlo – hanno detto Ricciarelli e Di Antonio – perché significa enormi sacrifici da parte dei lavoratori, oltre che disorientamento nei confronti della clientela. Deve essere invece portato a termine un tavolo di coordinamento tra tutte le parti per arrivare a un’intesa, mettere dei paletti e capire quando i negozi stanno aperti e quando chiusi, come già avvenuto in altre regioni vicine”.

Già nelle scorse settimane era stato chiesto l’intervento della Regione per arrivare a un accordo di massima politico e di indirizzo in materia. I sindacalisti hanno infatti spiegato che “la liberalizzazione, se fatta in maniera gestita, può portare anche nuova occupazione. Purtroppo – hanno continuato – qui a Terni è invece deregolarizzazione e arbitrarietà totale e quindi sta accadendo l’inverso, perché i negozi rimangono aperti senza assumere nuovi dipendenti, ma chiedendo sacrifici ai propri”.

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