Purtroppo non sempre è possibile perseguire l’obiettivo della guarigione quando bisogna fronteggiare un tumore in stadio avanzato. Con la radioterapia palliativa, però, si può migliorare la qualità di vita del paziente, agendo sul dolore e sugli altri sintomi causati dalla patologia tumorale. L’importante ruolo svolto dalla radioterapia palliativa nella pratica clinica è l’oggetto del corso itinerante dell’Associazione Italiana di Radioterapia Oncologica (A.I.R.O.) organizzato in quattro città italiane, con tappa a Terni il 21 giugno.
Il corso, coordinato da Ernesto Maranzano, direttore della struttura complessa di Radioterapia Oncologica e del Dipartimento di Oncologia, si svolgerà nell’aula A della Palazzina Universitaria dell’Azienda ospedaliera Santa Maria dalle ore 8,30 alle ore 17 circa. “Ci troviamo di fronte all’evoluzione del concetto di qualità di vita verso parametri che derivano dalla percezione del malato piuttosto che da scale standard di valutazione – commenta il dottor Maranzano. In questo senso, non va sottovalutato che la palliazione, oltre al controllo dei sintomi, può aumentare la sopravvivenza del malato senza effetti collaterali di rilievo”.
Durante il corso dal titolo “La radioterapia palliativa con tecniche speciali della malattia metastatica” si affronterà il trattamento delle metastasi localizzate alla colonna vertebrale, al polmone e al fegato, facendo riferimento a tecniche speciali sempre più diffuse (prevalentemente la Radioterapia Stereotassica Corporea) e alla radioterapia effettuata in tempi brevi con il cosiddetto ipofrazionamento della dose (da 1 a massimo 5 sedute di trattamento).