Referendum per Terni con il Lazio: già raccolte 500 firme. Il Comitato: ”Scatto d’orgoglio della città”
Proprio quest’ultima ipotesi attualmente sembra affascinare di più i cittadini ternani. La conferma arriva dal fatto che in pochissimi giorni il comitato “Terni con Perugia o con Roma? Referendum” ha raccolto ben 500 firme per richiedere il referendum con il quale chiedere il passaggio di Terni al Lazio. A questo punto è facile ipotizzare che presto i ternani saranno chiamati ad esprimersi sul futuro della città visto che l’obiettivo di 2500 firme necessarie per richiedere il referendum sembra a portata di mano.
Se tale numero di firme verrà raccolto, per essere approvato il referendum dovrà ottenere il voto favorevole del 50% più uno del totale degli aventi diritto al voto: considerando che a Terni gli elettori sono circa 90 mila, dovrebbero recarsi alle urne e votare in favore del passaggio al Lazio circa 45 mila ternani. Si tratta quindi di una maggioranza particolarmente difficile da raggiungere. Nei referendum abrogativi infatti è sufficiente raggiungere il quorum (si devono recare alle urne il 50% più degli aventi diritto) ed ottenere il 50% più uno di sì.
Nel caso i cittadini approvassero la proposta di referendum di passare al Lazio, si avrebbero ulteriori passaggi istituzionali prima di poter ottenere il cambio di regione. Il dibattito, come disciplinato dall’art. 132 della Costituzione, dovrebbe infatti a quel punto proseguire in Parlamento, chiamato a decidere del possibile cambiamento di confini dopo aver sentito il parere obbligatorio, ma non vincolante, delle Regioni. Qualora il Parlamento bocciasse la proposta, questa non potrebbe essere rinnovata prima che siano trascorsi cinque anni.
Spiega Andrea Liberati del ‘Comitato Terni con Perugia o con Roma? Referendum’: “In un momento epocale della nostra storia, in una fase che vede Terni più penalizzata di sempre, nell’impressionante afasia di buona parte della politica regionale e locale (non tutta, però, con segnali chiari da parte di singole personalità da sinistra a destra passando per il centro) il Comitato promotore del referendum chiede ai concittadini ternani uno scatto d’orgoglio per tornare insieme protagonisti del nostro futuro, abbandonando una volta per tutte viete dinamiche di subalternità. Il referendum è democrazia”.
“Non è per caso – continua Liberati – che il Comitato continui a raccogliere un po’ ovunque il malessere della gente, esaurendo così, in nemmeno due giorni, i 26 moduli sinora predisposti, senza computare quelli presenti in Comune. Oltre 500 firme che fanno ben sperare sulla capacità di raggiungere l’obiettivo delle 2.500 sottoscrizioni in due mesi: il Comitato promotore esprime gratitudine a questi 500 cittadini che hanno inteso aderire in modo così convinto a una battaglia collettiva”.
L’invito del comitato, rivolto a coloro che supportano la richiesta di referendum, è di diffondere la voce tra amici e parenti, “considerando che da domani costoro avranno un’ulteriore opzione: salire presso l’ufficio del notaio Clericò, Corso Tacito, 111, dal lunedì al venerdì dopo le ore 10. Al riguardo il Comitato ringrazia lo studio notarile per questa importante disponibilità a vantaggio di tutti i ternani”.
Come scritto l’altro ieri, si potrà ovviamente continuare a firmare anche in Comune, Ufficio referendum, Palazzo Spada, secondo piano, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 15 alle 17. Infine, domani e sabato ci si potrà recare al punto referendum di Largo Villa Glori, ore 17.30-20.00.
Intanto prosegue il nostro sondaggio tra i lettori:
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