Il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, e i capigruppo consiliari, di maggioranza e opposizione, si considerano da oggi in seduta permanente “per affrontare l’importante problema del riordino degli assetti provinciali” in Umbria dopo quanto deciso dal governo Monti. Lo hanno deciso dopo una riunione che si è svolta in mattinata.
Le istituzioni di Foligno sono, tra quelle umbre, praticamente le uniche che non hanno chiuso la porta in faccia all’ipotesi di passare dalla Provincia di Perugia a quella di Terni. Non c’è però nemmeno alcun entusiasmo di fronte a tale prospettiva: la loro posizione è chiaramente attendista. Per loro il riequilibrio territoriale potrebbe infatti rappresentare una ghiotta occasione per mantenere la sede Asl. Così, in chiave di riforma sanitaria, le due sedi Asl regionali risparmiate dai tagli sarebbero quella perugina e quella folignate, con il sacrificio di quella di Città di Castello e di quella di Terni (che però, con questo “scambio” manterrebbe l’ente provinciale).
Il Comune di Foligno chiaramente non esplicita nulla di tutto ciò. In una nota fa sapere che “si è registrata una totale convergenza riguardo alla necessità di tutelare gli interessi del territorio folignate e della cosiddetta area vasta”. Sindaco e capigruppo hanno ritenuto altresì “fondamentale un confronto nell’ambito del Consiglio comunale, con il più vasto coinvolgimento della città, rispetto alle scelte da operare, al fine di raggiungere una posizione possibilmente unitaria da presentare al Consiglio della autonomie locali. La conferenza dei capigruppo e il sindaco – conclude la nota – hanno stabilito di considerarsi in seduta permanente per seguire una questione di portata storica e certamente vitale per il futuro della città e della regione”.