È la versione spagnola della Volkswagen up!. Piccola e agilissima, sa muoversi nel caos cittadino con disinvoltura, ma il 1.0 da 60 CV alza un po’ la voce quando si tirano le marce. Esp e “clima” ci sono, però si pagano a parte.
La Seat Mii è la “cugina” spagnola della Volkswagen up!. Infatti, viene costruita assieme alla tedesca e all’altra piccola del gruppo (la Skoda Citigo) nello stesso stabilimento di Bratislava, nella Repubblica Slovacca. Lunga 356 cm, si differenzia dalla up! nel frontale, che riprende i classici canoni Seat, con i fari appuntiti e la mascherina trapezoidale. Un ulteriore elemento di diversità lo si trova nel taglio dei vetri posteriori, che proseguono dritti verso la coda, e non salgono verso l’alto come nella citycar tedesca. Inediti anche i cerchi in lega e i fanali, ridisegnati nelle luci. La linea un po’ squadrata della carrozzeria, comunque, mantiene quella semplicità già vista sulla up!, che se da una parte toglie personalità, dall’altra accontenta un po’ tutti i gusti.
L’interno della Seat Mii è di gusto minimalista: plancia e consolle appaiono essenziali e si sente la mancanza di colori vivaci, che avrebbero potuto ravvivare l’atmosfera, in realtà un po’ troppo seriosa. La versione Reference del nostro test, ossia la base (l’altra è la Style), avrà un prezzo competitivo (di poco inferiore ai 9.500 euro, assicurano alla Seat) quando la Mii arriverà in Italia, e cioè a Maggio 2012; ma quanto a dotazione non si può dire che sia il massimo. Infatti, è necessario aggiungere, oltre al climatizzatore, l’Esp e l’accattivante navigatore estraibile integrato con l’elettronica di bordo, con lo schermo touchscreen di 5 pollici (un vero palmare con telefono, musica, informazioni di bordo). Anche l’utile sistema di frenata automatica City Safety Assist va pagato a parte: uguale a quello della up!, frena l’auto automaticamente se rileva un pericolo di impatto. Un sensore laser “vede” oggetti fermi o in movimento che si trovano davanti all’auto (viaggiando entro i 30 km/h) e avverte il guidatore, ma se questi non aziona il pedale del freno, il City Safety Assist interviene autonomamente fino ad arrestare l’auto. Per il momento non si conoscono i prezzi di tutti questi optional, ma sicuramente faranno salire di molto il conto finale.
Nel traffico, la Seat Mii sguscia agilissima e ha un discreto scatto, nonostante il tre cilindri mille da 60 cavalli non sia proprio un mostro di potenza. A mancare, semmai, è un po’ di prontezza in ripresa: se si deve guadagnare velocità in fretta bisogna necessariamente scalare marcia facendo salire il numero dei giri del motore, e con esso il rumore nell’abitacolo. Lo sterzo è leggero e ha un buon diametro di svolta: con 9,8 metri si può invertire la direzione di marcia in poco spazio. Elevata la manovrabilità del cambio manuale a cinque marce. Il dato di omologazione relativo ai consumi è ottimo: 22,2 km/litro nel ciclo combinato. Sta di fatto che noi, nelle strade trafficate di Barcellona, abbiamo letto sul computer di bordo un ben più modesto 11,7 km/litro. Tutto da verificare, però, con i test del nostro centro prove.
La Seat Mii arriverà nelle varianti a tre e a cinque porte con il 1.0 a benzina da 60 o da 75 cavalli, con cambio manuale a cinque marce. Due gli allestimenti: Reference e Style (con i pacchetti Chic e Sport a rischiesta). A Giugno 2012 sarà la volta della 1.0 da 75 CV con il cambio automatico sequenziale e della 1.0 bifuel, a benzina e a metano, da 68 CV, che a livello di emissioni di CO2 si ferma a 86 g/km.
PREGI
– Agilità: nel traffico è poco affaticante e si parcheggia in un fazzoletto.
– Sterzo: è sufficientemente leggero in manovra e fa sentire bene cosa fanno le ruote.
DIFETTI
– Accessibilità: difficile nella versione tre porte salire e scendere dai sedili posteriori.
– Equipaggiamento: il climatizzatore e l’Esp dovrebbero essere di serie.
Fonte: al Volante