Swap, danno erariale di 2 milioni e 700 mila euro: citate a giudizio le giunte Raffaelli e Di Girolamo

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Un danno erariale di circa 2 milioni e 700 mila euro contestato dalla Corte dei Conti ai danni della vecchia giunta Raffaelli e ora, in piccolissima parte, anche a quella attuale Di Girolamo. Le due amministrazioni sono finite sotto osservazione dalla magistratura contabile per aver approvato e rinegoziato contratti di finanza derivata (Swap) – probabilmente senza avere competenze in materia – causando perdite di soldi.

Inizialmente la Corte dei Conti contestava solamente alla giunta Raffaelli un danno erariale al comune di Terni di 2.695.748,62 euro poi, lo stesso organo di magistratura contabile ha aggiornato questa cifra portandola esattamente a 2.702.248,62 euro e imputando gli ulteriori 6500 euro all’attuale giunta. In dettaglio, nella delibera di giunta del 10 agosto 2010, nella quale erano presenti Leopoldo Di Girolamo, Libero Paci, Luigi Bencivenga, Silvano Ricci, Sandro Piermatti e Simone Guerra, si autorizzava il dirigente Francesco Saverio Vista ad estinguere le operazioni di finanza derivata nel momento in cui l’estinzione fosse risultata conveniente per il Comune. Proprio tale operazione avrebbe causato il danno.

Se la Corte dei Conti, nell’udienza fissata il prossimo 6 marzo 2013, confermasse il danno erariale provocato dai sindaci e dagli assessori delle due giunte, i protagonisti della vicenda sarebbero costretti a restituire nelle casse comunali la somma del danno causato. Per Di Girolamo e suoi assessori coinvolti, insieme al digigente Vista, l’importo da versare nelle casse comunali ammonterebbe a 928,57 euro a testa. Bazzecole se rapportati a quelli che dovrebbero restituire l’ex sindaco Raffaelli e i vecchi componenti della sua giunta. L’ex primo cittadino dovrebbe tirar fuori 93 mila euro, l’attuale presidente della Provincia ed ex vice sindaco, Feliciano Polli, 109 mila euro, l’attuale presidente del consiglio regionale ed ex assessore, Eros Brega, 133 mila euro, Giuseppe Boccolini 81 mila euro, Lamberto Morelli 317 mila euro, Gianfranco Salvati 212 mila euro, Alida Nardini 291 mila euro, Stefano Bufi 133 mila euro, Fabrizio Pacifici 255 mila euro, Paolo Olivieri 117 mila euro, Alberto Pileri 161 mila euro, Sergio Trivelli 160 mila euro, Carlo Rozzi 95 mila euro, Sonia Berrettini 198 mila euro e Giocondo Talamonti 15 mila euro. Infine, per quanto riguarda il dirigente Vista, coinvolto nelle vicende di tutte e due le giunte, oltre ai 928,57 euro, sarebbe costretto a reintegrare nelle casse comunali la bellezza di 199 mila euro.

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  • Delio Angeletti

    Ho fiducia in questi amministratori a cui va tutta la solidarietà, mi sembra di ricordare che questi sono i frutti di tutta la finanza creativa di Tremonti. La Corte, come la Finanza sparano sempre cifre e provvedimenti che alla fine si sgonfiano notevolmente o del tutto…… spesso però quando il danno politico e personale è stato già fatto ed è irreparabile!