A distanza di due giorni dal Consiglio comunale dedicato alla situazione ambientale di Terni, non si spengono le polemiche. Ad animare il dibattito è il consigliere del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca, il Partito della rifondazione comunista di Terni, il capogruppo in Consiglio del Pd Andrea Cavicchioli, il consigliere del gruppo misto Paolo Crescimbeni, il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Cecconi e il circolo Vas (Verdi, ambiente e società) di Terni.
DE LUCA Scrive in una nota De Luca del M5S: “Con molta amarezza affermo che niente è cambiato. L’atto del Partito Democratico in pieno stile renziano cambia tutto per lasciare tutto come prima. Infatti gli inceneritori di Terni continueranno ad essere in marcia e godranno di ottima salute. Il respingimento del nostro emendamento rende nei fatti inconsistente l’impegno verso la giunta. Mentre ci si riempie la bocca di parole, spesso in maniera goffa cercando di districarsi fra le tematiche ambientali come un elefante in una cristalleria, il potere agisce in direzione opposta.
Si riempono la bocca di protocolli di intesa, di investimenti per AST quando è stato appena chiuso un accordo fallimentare, che già oggi grazie alla drastica riduzione degli ordini sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa del sito stesso, in cui nemmeno in una riga si parla di salute e di ambiente. Si riempono la bocca di “centri di riuso e del riciclo” quando il giorno 20 in commissione, il direttore e il presidente dell’ASM hanno dichiarato un nulla di fatto sul fronte della filiera del riciclo della frazione indifferenziata in alternativa alla produzione di combustibile solido secondario per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Priva di ogni pudore è stata poi l’azione del Presidente Mascio che pur avendo annunciato che si sarebbe astenuto, dopo che la consigliera Pococacio aveva sollevato il suo conflitto d’interessi, non lo ha fatto. Su questo punto andremo fino in fondo per verificare la legittimità della delibera alla luce dell’art.78 del TUEL.
Ho visto esultanze da stadio da parte della maggioranza, grida di vittoria come se questa città fosse giunta al traguardo mentre dobbiamo ancora arrivare al punto di partenza. L’accettazione della verità non è una rivoluzione è il minimo indispensabile, la partecipazione non è una concessione ma un diritto sancito dalla convenzione di Aahrus.
Tutti gli atti del M5S sono stati bocciati all’insegna di una cieca opera di autoconservazione privando Terni di un grande passo di civiltà. Atti come il “censimento dettagliato dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in cemento-amianto” avrebbero inciso concretamente sulla vita di ogni ternano. Atti che non potevano essere non condivisibili ma andavano bocciati perchè proposti dal M5S.
Di fronte a tutto ciò rimane però impossibile a questa classe politica capire che noi abbiamo già vinto. Che per quanto possano tappare la bocca, escludere la città dalla discussione noi siamo già entrati all’interno del loro vocabolario, abbiamo aperto una breccia insanabile nel palazzo. Quel muro di negazionismo che abitava in quell’aula noi lo abbiamo buttato giù a spallate, a corpo nudo, con tutta la forza che abbiamo avuto in corpo. Questo è solo l’inizio”.
PRC TERNI Questa la nota del Prc di Terni: “Gli esiti della discussione nel Consiglio comunale sulle problematiche ambientali confermano la profonda spaccatura tra l’Amministrazione e la comunità cittadina, messa prima a tacere con la negazione della possibilità di partecipare alla discussione dell’aula, e poi ulteriormente insoddisfatta nella sua richiesta di una profonda discontinuità nell’azione di risanamento ambientale e di tutela della salute pubblica.
Le aperture fatte dal Partito Democratico sulle iniziative da intraprendere su questo tema, quando non sono inadeguate, rispetto all’urgenza rappresentata dalla crisi ambientale del territorio, si limitano, nella sostanza, alla presa d’atto di una situazione per anni disconosciuta nella sua gravità e portata.Valgano, come esempi, la proposta odierna del PD all’effettuazione di un’indagine epidemiologica sulla popolazione, già richiesta da tempo dagli inquietanti esiti dello studio Sentieri, condotto dal Ministero della Salute sugli effetti dell’inquinamento; oppure l’impegno al monitoraggio della filiera agro-alimentare, un atto, semplicemente, dovuto alla luce dei risultati del piano regionale di monitoraggio sulla contaminazione delle matrici alimentari (resi per mesi inaccessibili); ed infine la proposta del tavolo di coordinamento permanente tra Prefettura, Regione, Provincia, Arpa e ASL, la cui “apertura” al confronto con le associazioni ambientaliste, inascoltate per mesi ed anni, suona a dir poco come una beffa.
Rispetto ai processi autorizzativi degli inceneritori, il tanto vantato impegno dell’Assessore all’Ambiente ad esprimere la contrarietà del Comune riguardo la richiesta fatta dalle società Aria-Acea e Terni Biomassa di modifica edampliamento del ciclo d’incenerimento per poter bruciare rifiuti solidi urbani, è in realtà un passo indietro. Appena un anno fa, nei lavori di elaborazione del Piano regionale della qualità dell’aria, il Comune aveva espresso infatti la volontà di opporsi tout court alla prosecuzione delle attività d’incenerimento di tali impianti, al fine di ridurre le emissioni inquinanti presenti nella conca ternana.
La contrarietà all’incenerimento di allora diviene oggi contrarietà soloall’incenerimento dei rifiuti urbani, mentre, riguardo al futuro rinnovo delle autorizzazioni per l’esercizio di tali impianti, viene sancito l’impegno al rispetto del principio di precauzione. Il fatto stesso che tale principio, ovvio per il senso comune ed ufficialmente adottato a livello europeo come criterio decisionale nella gestione del rischio, necessiti a Terni di essere sancito da una deliberazione, la dice lunga sull’effettività delle misure adottate e sulle reali intenzioni future rispetto all’incenerimento di rifiuti, urbani o industriali che siano.
Ad essere inaccettabile inoltre è la volontà, da parte del Partito Democratico, di non coordinare gli interventi sulle problematiche ambientali con un’azione chiarificatrice rispetto agli appalti legati ai fatti di Mafia Capitale, all’escalation di arresti verificatisi in Umbria in questi anni per attività di tipo mafioso, anche nel settore dei rifiuti, alle ipotesi di reato avanzate dalla magistratura inquirente rispetto alle polveri di Prisciano e alle inadempienze di Thyssen-Krupp-AST delle misure previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilevate nei mesi scorsi dalla stessa Arpa.
Scindere le questioni della legalità e della trasparenza da quelle del risanamento ambientale e della conversione ecologica dell’economia non è semplicemente una manifestazione di debolezza; significa non avere idea di quello che Terni, ed il suo territorio, è attualmente e di quello che, invece,avrebbe bisogno di diventare.
In questi anni Rifondazione Comunista di Terni ha contribuito, con la propria azione, a porre le questioni ambientali al centro del dibattito cittadino. Lo abbiamo fatto denunciando la vicenda delle polveri sottili e della obsolescenza delle centraline di monitoraggio dell’aria, sostenendo la necessità di attuare gli interventi di bonifica del territorio, battendoci contro l’incenerimento dei rifiuti e la produzione del CSS, chiedendo la realizzazione del polo del riciclo e del riuso, chiedendo ed ottenendo l’adozione della strategia “Rifiuti Zero”, non a caso sparita dal radar di Palazzo Spada con la nuova Giunta e nemmeno menzionata dall’Assessore all’Ambiente nella sua relazione.
Oggi, nel ribadire il sostegno all’opera di denuncia e di proposta del movimento ambientalista cittadino, riteniamo necessario l’apertura di un confronto ampio tra tutte le organizzazioni e soggettività impegnate su questi temi, per avanzare una proposta complessiva tesa a produrre un autentico cambiamento nel governo del territorio; solo con un’altra idea di città, solidale, trasparente ed ecosostenibile, sarà possibile sconfiggere il vuoto di idee e l’arroganza del Partito Democratico”.
CAVICCHIOLI La nota del capogruppo del Pd Cavicchioli: “L’approvazione da parte del Consiglio comunale di Terni dell’atto di indirizzo che ho proposto insieme agli altri presidenti di gruppo della maggioranza introduce un punto di riferimento positivo in un settore determinante per l’attività dell’Ente e detta linee guida organiche per l’Amministrazione sulle tematiche ambientali. L’atto, infatti affronta le criticità con l’indicazione di azioni specifiche quali la predisposizione del piano della mobilità sostenibile, interventi mirati per il sistema industriale e per il riscaldamento domestico e la combustione, la posizione negativa per la conversione, modifica e/o ampliamento del ciclo della termovalorizzazione per gli impianti esistenti e per nuove centrali, tenendo conto della necessità di migliorare il bilancio della qualità dell’aria della città e del principio di precauzione, il coordinamento fra tutti i soggetti preposti per ottimizzare i risultati con ulteriori approfondimenti scientifici per l’eventuale collegamento fra la situazione ambientale e stati di morbosità e con il monitoraggio costante della qualità dell’aria per tutti i fattori, un piano specifico per la verifica della contaminazione dell’area ternana e per la filiera agro- alimentare, iniziative per i manufatti in cemento-amianto e per far crescere la sensibilità ambientale. Per favorire una corretta e proficua partecipazione di tutti i soggetti interessati alle dinamiche alle politiche per la tutela ambientale l’atto contiene l’indicazione per la convocazione di una conferenza cittadina sull’ambiente organizzata per favorire il coinvolgimento concreto ed acquisire apporti utili e significativi con metodo condiviso”.
CRESCIMBENI Crescimbeni consigliere del Gruppo Misto scrive: “Esaurito il dibattito consiliare sull’ambiente, incandescente e privo di ogni fair play ora, a freddo, occorre fare alcune considerazioni. L’Amministrazione comunale ha fatto ieri una delle più brutte figure della sua storia; dopo aver indetto un consiglio comunale aperto al contributo di associazioni, enti, imprenditori, sindacati e cittadini, tre giorni prima ci ripensa e ritorna ad un consiglio ordinario per soli consiglieri. Paura? Imbarazzo? Coscienza sporca? Non di più è dato sapere, poiché non è stata addotta alcuna ragione seria. E il Presidente Mascio, in cuor suo ambientalista convinto, con questo balletto ne esce malissimo. C’è stato un deficit di democrazia, di trasparenza, con la prevalenza delle logiche di appartenenza partitica: un dibattito franco, aperto e documentato sulla qualità della vita e la salute dei cittadini, vale meno di una tessera di partito.
Ripropongo alcune domande, già formulate in Consiglio comunale. Opzione zero per la combustione dei rifiuti: tempo fa, l’opposizione, con frange più responsabili di maggioranza, ha fatto passare un atto di indirizzo che prevede la chiusura di tutti i termovalorizzatori. La legge “Sblocca Italia” consente di implementare i siti ove oggi operano i termovalorizzatori. Che farà il Comune? E la Regione?.
Arpa sostiene che le emissioni nell’atmosfera sono di massima a norma: gli accumuli sul suolo, in particolare di metalli pesanti e diossine, dopo tanti anni di emissioni fuori controllo, sono stati misurati? Parliamo di terreni, di coltivazioni, di allevamenti, di falde acquifere. Protocolli, in forma cogente e stringente, tra Comune, ASL, Arpa, Assindustria, OO.SS, INAIL, Associazioni Ambientaliste, volte a rilevazioni e prevenzioni in campo ambientale con obiettivi definiti, vengono fatti?.
ASL fornisce sistematicamente quadri complessivi e comparativi di tutte le malattie epidemiologiche collegabili a fattori ambientali, in primis neoplasie, leucemie, malattie autoimmuni, malattie neurologiche (Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, SLA, ecc. ecc.), celiachia? La raccolta differenziata, che a Salerno è vicina all’80%, perché a Terni è solo al 45 %? I progetti di educazione giovanile all’ambiente, in ambito scolastico, a che punto sono? La figura dell’Energy Manager (legge. 10/91) a Terni cosa sta facendo? L’assessore Giachetti ha fatto una buona relazione piena di impegni e promesse; si è chiesto prima di intervenire come mai analoghi impegni e promesse sono sempre state fatte in precedenti consiliature con esiti disastrosi? Mi fermo e attendo qualche risposta alle mie domande. Per poi riprendere il discorso”.
CECCONI Il consigliere di Fratelli d’Italia Cecconi, scrive: “Dopo anni di negazionismo e dopo aver promesso l’estintore solo perché il palazzo andava a fuoco, adesso l’Amministrazione passi una buona volta dalle parole ai fatti. La prima cosa indispensabile è sapere come stanno davvero le cose e quindi acquisire un quadro chiaro, globale e scientificamente attendibile di tutte le concause delle criticità ambientali ternane, affidando l’indagine a tecnici di livello conclamato e al di sopra di qualunque sospetto. In Regione è ferma al palo da un anno una commissione speciale istituita proprio per Terni; adesso l’assessore comunale Giacchetti promette di insediarne un’altra e di commissionare anche uno studio alla Facoltà di Medicina: di tre, se ne faccia solo una, ma seria.
La seconda cosa da fare, naturalmente, è bloccare nel frattempo tutti gli ulteriori fattori potenzialmente inquinanti: a cominciare dalle nuove autorizzazioni per i due inceneritori, che vanno senz’altro stoppate. Terzo: trasformare un’emergenza in una risorsa, un handicap in una opportunità. Impiantare proprio a Terni una nuova industria del risanamento: inaugurare una nuova stagione di grandi opere pubbliche per realizzare e implementare il teleriscaldamento; riconvertire l’impiantistica di scuole, uffici, impianti sportivi; completare tutte le infrastrutture urbane ed extraurbane di collegamento, in modo da efficientare il traffico veicolare; risanare la discarica recuperando materiali utili per altre attività manifatturiere.
È finita l’epoca dei compartimenti-stagno, a seconda della convenienza del momento: la questione degli inceneritori va affrontata di pari passo con quella delle piste ciclabili, delle caldaie di uso civile, delle grandi incompiute di Borgo Bovio o Corso del Popolo (proprio il teleriscaldamento…). Ed è finita pure l’epoca delle schizofrenie sulle Acciaierie, quelle di chi un giorno manifesta accanto agli operai che rischiano di perdere il posto e il giorno dopo ricomincia ad addossare all’Ast tutte le colpe: un grandissimo falso storico, visto che oltretutto in questi anni gli unici passi avanti compiuti per ridurre l’impatto ambientale, in un modo o nell’altro, sono venuti proprio da viale Brin”.
VAS Scrive il circolo Vas di Terni: “Il Consiglio comunale di riunitosi mercoledì scorso sul tema ambiente-inceneritori, ha confermato l’assoluto distacco della Giunta dalla vita e dalle gravi criticità della città soprattutto nell’ambito del problema inquinamento-salute. Già il divieto di intervenire da parte del pubblico sancito dal presidente del Consiglio comunale Mascio dimostra l’incapacità dei membri della Giunta di porsi accanto ai cittadini, ascoltando i loro problemi e le loro richieste.
Il dibattito poi aperto dal M5S, sull’applicazione della Carta di Pisa (approvata all’unanimità dal Consiglio comunale pochi giorni fa) che vieta a presidente, assessori e consiglieri di presenziare all’assemblea nel caso si verifichi una situazione di conflitto d’interessi, e in cui è stata contestata la presenza del presidente Mascio, coinvolto con la sua ditta nel funzionamento dell’inceneritore Terni-Aria-Acea, ha messo in luce la superficialità con cui la giunta tratta il tema morale della trasparenza riducendo il tutto a ‘volemose bene’.
Gli interventi dell’assessore all’ambiente Giacchetti e del capogruppo PD Cavicchioli, sono stati caratterizzati da una sfilza di buoni propositi, ma si sa che ‘la strada per l’inferno è lastricata da buone intenzioni’. Un guazzabuglio di idee in cui si è minimizzata la portata fortemente inquinante degli inceneritori,riconoscendo solo l’inopportunità di farne nascere altri; nel merito specifico le parole di Cavicchioli non hanno chiuso definitivamente la porta all’incenerimento. Per quanto riguarda la ricaduta dell’inquinamento sulla salute non si e’ fatto nessun riferimento al principio di precauzione,che è il punto di partenza per risolvere il problema dell’aumento dei tumori nella nostra città.
Un ‘deja vu’ che, memori degli anni passati ,ci fa pensare che non cambierà niente nella Conca Ternana. Invitiamo quindi tutti i cittadini a rimanere vigili per scongiurare ulteriori attacchi alla nostra salute”.