A Terni continua a preoccupare l’inquinamento dell’aria. Ieri è arrivata l’ennesima denuncia da parte di Legambiente con i dati di “Pm10 di tengo d’occhio”. Inoltre nei primi giorni del 2013 è emerso con chiarezza che tutta la città è inquinata come Le Grazie cioè come la zona che fino a poco tempo fa era considerata più inquinata: una fama dovuta invece solo a migliori rilevazioni e misurazioni rispetto alle altre zone (qui l’articolo). Oggi il Prc (Partito Rifondazione Comunista) in una nota commenta tutto questo e invita l’amministrazione comunale a tutelare la salute dei cittadini.
“La qualità dell’aria a Terni è pessima: lo dimostrano – scrive il Prc – i continui sforamenti dei livelli di polveri sottili, non più solo al quartiere Le Grazie, ma, come ipotizzato nelle varie assemblee organizzate da Rifondazione da due anni a questa parte, anche in diverse altre zone della città. E questo lo si è iniziato ad appurare dai primi dati che emergono dalle nuove moderne centraline installate ed adeguate alla tecnologia di quella del quartiere Le Grazie”.
“Non si può più pensare a dei soli interventi tampone – continua il partito nella nota – quali ad esempio le targhe alterne, che andrebbero comunque resi operativi ed impiegati almeno con costanza. Non si può pensare, nei critici mesi autunno-invernali, di modulare il provvedimento delle targhe alterne in base alle condizioni meteo. La situazione è in crescente peggioramento, come dimostrano i dati. L’amministrazione comunale ha il dovere sacrosanto di preservare la salute dei cittadini”.
Il Prc, in conclusione, elenca una serie di interventi da effettuare affinché si riduca l’inquinamento dell’aria: “Occorre intervenire categoricamente sulla mobilità, sulla seria disincentivazione all’utilizzo dell’automobile, sul monitoraggio delle emissioni industriali (non solo di Ast, ma anche di altri siti compreso l’inceneritore ex Terni-Ena in funzione da poco a Maratta). E’ responsabile l’ordinanza sugli impianti di riscaldamento, ma occorre controllare che venga rispettata. Come occorre farlo riguardo alle targhe alterne. Altrimenti è solo ‘fumo negli occhi’. Riguardo ai dati di Arpa sulle nuove centraline, ci si chiede perché ancora non siano pubblicati; o meglio, ci si chiede come taluni soggetti li conoscano ma non siano pubblici e leggibili quotidianamente dalla cittadinanza”.