Inquinamento, Legambiente: ”A Terni qualità dell’aria preoccupante”. Pm10 alle stelle in tutta la città

0

inquinamentoA Terni l’inquinamento dell’aria è preoccupante. Lo afferma Legambiente sulla base dei dati pubblicati in “PM10 ti tengo d’occhio” che monitora 95 città italiane. Di queste, l’anno scorso, 51 – tra le quali Terni – hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo stabilito dalla legge. Al rapporto di Legambiente si aggiunge un altro aspetto inquietante: da quando le centraline di rilevamento dell’aria poste a Borgo Rivo e via Carrara sono state sostituite, hanno iniziato a segnalare livelli di inquinamento analoghi a quelli di Le Grazie (che aveva già una moderna centralina e registrava un alta concentrazione di polveri sottili). In sostanza significa che l’aria nella Conca è più inquinata di quanto si pensasse fino ad oggi poiché le vecchie stazioni di rilevamento sottostimavano la presenza di polveri sottili.

Legambiente. Dai dati di Legambiente emerge quanto era già noto: Terni (è stata considerata la centralina Le Grazie) supera abbondantemente il limite di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo di PM10 stabilito dalla legge arrivando a 62 superamenti, mente Perugia (Ponte San Giovanni) rimane nei limiti di legge attestandosi a 25 giorni di superamenti. Per il più pericoloso PM2.5 (frazione delle polveri, con diametro inferiore ai 2,5 micron), per il quale è stabilito il limite di 25 microgrammi/metro cubo come media annuale, si registra per Terni (Le Grazie) il valore medio annuo di 29 microgrammi/metro cubo (superando i limiti di legge) e per Perugia (Ponte San Giovanni) 13 microgrammi/metro cubo (rimanendo nei limiti di legge).

Tra gli altri inquinanti che minacciano la qualità dell’aria c’è il biossido di azoto che a Perugia (Ponte San Giovanni) raggiunge una media annuale di 39 microgrammi/metro e a Terni (le Grazie) 24,7 (entrambe, Perugia per un pelo, nei limiti della concentrazione media annua stabilita dalla legge è di 40 microgrammi/metro cubo). Altro inquinante pericoloso è l’ozono per il quale la normativa consente un massimo di 25 giorni di superamento della soglia giornaliera pari a 120 g/m3 mediata su otto ore consecutive che a Perugia (Ponte San Giovanni) registra 19,7 giorni di superamento e a Terni 18,6.

“I dati preoccupanti di Terni e quelli meno preoccupanti di Perugia che, probabilmente, sono più verosimilmente frutto delle condizioni meteorologiche che degli interventi adottati – afferma Legambiente – richiedono un impegno delle amministrazioni locali per ridurre l’inquinamento atmosferico. Quindi oltre alle Autorizzazioni integrate ambientali sempre più severe per i siti produttivi e centrali elettricheoccorrono politiche di efficienza energetica degli edifici, e una nuova mobilità”.

Secondo Legambiente, anche “città come Terni, Foligno, Città di Castello, Bastia, ma anche le frazioni di pianura di Perugia e di Spoleto con opportune incentivazioni potrebbero risolvere gran parte dei problemi di mobilità intervenendo direttamente su una delle cause principali, ed una delle maggiormente aggredibili, dell’inquinamento”.

Nuove centraline di rilevamento. I dati ufficiali non sono ancora pubblici (presto saranno online) ma nei primi 10 giorni del 2013 tutte le stazioni di rilevamento di Arpa Umbria a Terni (collocate a Le Grazie, via Carrara e Borgo Rivo) hanno registrato livelli di Pm10 e Pm2,5 molto elevati sforando continuamente il limite di 50 µg/mc. Se per Le Grazie si tratta di una triste abitudine, per le altre due zone della Conca si tratta di un fatto del tutto inedito. La maggior quantità di polveri sottili rilevata in via Carrara e Borgo Rivo non sarebbe però dovuta ad un effettivo aumento di Pm10, bensì ad una migliore rilevazione e misurazione. Alla fine del 2012 sono state infatti sostituite le vecchie centraline di via Carrara e Borgo Rivo: sono stati installati apparecchi uguali a quello presente da tempo a Le Grazie. Da quel momento i livelli di polveri sottili sono stati sostanzialmente analoghi per tutte le centraline con picchi elevatissimi per Borgo Rivo (in un’occasione si è arrivati al triplo del limite consentito dalla legge).

La sostituzione delle centraline sta quindi facendo emergere un fatto allarmante: quello che già si riteneva un inquinamento dell’aria pericoloso, era in realtà sottostimato. La situazione fotografata con strumenti più idonei appare ben peggiore di quella dipinta nel recente passato.

CONDIVIDI