Terni, arresti in comune, reazioni politiche, le opposizioni attaccano, Di Girolamo esprime solidarietà

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Dopo l’arresto di ieri dell’assessore al bilancio Piacenti d’Ubaldi, del presidente di  TerniReti Montalbano Caracci e del consulente esterno Roberto Camporesi, non sono mancate le reazioni politiche:

Per Stefano Luci, senatore del Movimento 5 StelleQuesta gente non ha ancora capito che sui giornali e nella triste e grave memoria storica della città non ci vanno soltanto i loro nomi e la loro faccia. Queste persone stanno trascinando tutta la città dentro il baratro del Comune e del Partito Democratico. Questa Giunta non può andare avanti, non ci sono i presupposti  democratici per poter proseguire una consiliatura oramai completamente delegittimata. Le immagini dei blitz delle Forze dell’Ordine, mesi fa davanti a Palazzo Spada oggi davanti a Palazzo Pierfelici (assessorato al bilancio) restituiscono una Terni che MERITA più rispetto. Quel rispetto che dovrebbe dimostrare chi fino ad ora ha tentato solo di barcamenarsi e andare avanti, tra i problemi della città e quelli del proprio Partito.

Per il parlamentare umbro di Forza Italia Pietro Laffranco invece “E’ opportuno che mentre la giustizia fa il suo corso, si restituisca la parola ai cittadini e si voti prestissimo. La complessità della vicenda giudiziaria ternana, i nuovi odierni sviluppi e l’impossibilità di una soluzione credibile su un piano amministrativo del oltreché politico, impongono un rapido ritorno alle urne. Senza dimenticare la maggiore serenità “ambientale” che un nuovo corso amministrativo favorirebbe. Da tempo ci è evidente come alcuni sistemi di potere, per altro non soltanto umbri, al netto di eventuali profili penali che non ci compete indagare, comportino una chiara limitazione della libertà di impresa, della concorrenza e del mercato. Su una proposta amministrativa che cambi radicalmente queste situazioni, determinando maggiore libertà economica e rilanciando le prospettive della città, chi ha davvero a cuore il bene pubblico deve impegnarsi da subito onde evitare che i cittadini rivolgano il loro sguardo verso soluzioni improbabili ed inadeguate, come Roma e Torino insegnano…”

Di avviso simile Emanuele Fiorini, Lega Nord: “Dopo i milioni di euro di debiti contratti, le inchieste, i primi arresti domiciliari tra cui quelli del sindaco, la bocciatura del piano di riequilibrio, la decisione dell’accesso al fondo di rotazione e il conseguente aumento indiscriminato delle tasse locali ecco un’altra, ennesima, brutta pagina di storia politica ternana firmata Pd. Mentre nel resto dell’Umbria si discute di come sviluppare i territori e si ottengono dei risultati, la città di Terni rischia di venire scippata del tribunale e di essere marginalizzata dal sistema trasporti umbro a causa dell’inerzia dei suoi rappresentanti politici di maggioranza alle prese con beghe personali e giudiziarie. La città, inserita in un contesto di profonda crisi caratterizzato da imprese che chiudono e un tasso di disoccupazione sempre più alto, non riesce a reagire, paralizzata da una classe politica di centrosinistra arrivata ormai al capolinea, inerme, sofferente, incapace di ogni azione risolutiva. Cosa ulteriormente deve accadere perché possano, finalmente, rassegnare le dimissioni e andarsene a casa?”

Situazione diventata insostenibile anche per Enrico Melasecche, I love terni, che si è subito attivato a livello politico, presentando “un atto di indirizzo, unitamente ad altri consiglieri, chiedendo che venga discusso quanto prima in consiglio ai primi di gennaio, sulla situazione complessiva che vive la citta, contenente la richiesta di dimissioni del sindaco che non può continuare a far finta di nulla sostenendo che tutto va bene. D’altronde l’aumento dell’IMU e della TASI, che ha voluto imporre alla citta, deliberato ieri insieme alle altre misure contenute nelle manovre di bilancio, come il taglio di molti servizi, unitamente al degrado generale che inficia anche la sicurezza dei cittadini, impone scelte ormai non più rinviabili”, concludendo con un’appello alle opposizioni tutte, chiedendo “il massimo della coesione in questa fase delicatissima per la vita della città perché Terni ha bisogno di un’alternanza seria, capace e coraggiosa che sia in grado di portarla fuori da questa palude che ne sta disintegrando il tessuto sociale ed economico e ne sta depotenziano le capacità che pure esistono, come hanno rilevato tutte le associazioni di categoria nell’audizione che il sottoscritto aveva chiesto per un confronto aperto in III Commissione.”

Infine Paolo Crescimbeni, gruppo misto, sottolinea come “pur con l’approccio più ottimistico possibile, questa amministrazione è defunta da un pezzo. La peggiore amministrazione dal dopo-guerra ad oggi è affondata in un mare di scandali, di inchieste, di lotte intestine e di fallimenti. Se ne sono accorti il Ministero degli Interni, la Corte dei conti, la Magistratura penale, le banche, le fondazioni, gli industriali e tutti i Cittadini, di destra e di sinistra che siano.

Unica voce fuori dal coro, è ovviamente quella del sindaco Leopoldo Di Girolamo, che nella giornata di oggi ha espresso la sua profonda stima e la piena solidarietà, politica ed umana, a Piacenti d’Ubaldi e Montalbano Caracci. “In quanto in questi anni – ha spiegato il sindaco – ho avuto modo di conoscerli  pronfondamente e di apprezzarli. In questi tre anni e mezzo di difficile governo della città, Vittorio è stato un collaboratore prezioso e fondamentale che ha svolto il suo delicato incarico con onestà, competenza, dedizione a servizio degli interessi pubblici. In quanto a Vincenzo Montalbano, manager di levatura nazionale, si è messo a disposizione, gratuitamente, per condurre in porto il processo di risanamento delle partecipate, salvaguardando i lavoratori e qualificando i servizi.I risultati conseguiti stanno a dimostrare la validità del suo lavoro. Li ringrazio profondamente e sono sicuro che si farà presto chiarezza e potranno dimostrare la loro correttezza”.

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