Si è tenuta questa mattina l’assemblea generale dei dipendenti del Comune di Terni, promossa dalla UIL FPL, a cui ha partecipato anche il prof. Stefano Villamena docente di Diritto Amministrativo all’Università di Mecerata. Sono state esaminate le gravi conseguenze per i cittadini e per i lavoratori a seguito della dichiarazione del dissesto dell’Ente.
Intervenendo all’Assemblea il segr. della UIL di Terni Gino Venturi ha sottolineato come il problema non sia la politica ma la mancanza di politica, cioè di un governo autorevole ed efficiente che sappia tutelare al meglio gli interessi della città e dare risposte adeguate ai cittadini.
Non c’è dubbio – ha proseguito – che c’è urgente necessità nel più breve tempo possibile di un governo comunale rappresentativo, forte ed autorevole, di evidente discontinuità e che sappia contrastare il processo di acefalizzazione che tramite il costante e progressivo trasferimento di centri direzionali istituzionali ed associativi sta impoverendo il territorio diminuendone anche il peso politico e che sappia avviare un processo di rilancio effettivo anche tramite l’intelligente gestione delle tante risorse che, a vario titolo, stanno pervenendo alla città.
Ci vuole che la Politica con la P maiuscola recuperi una forte credibilità e svolga pienamente il suo ruolo evitando così che lo spazio a cui ha rinunciato sia occupato da lobby che certo non operano per l’interesse generale. Uno sforzo di rilancio della città che deve coinvolgere non solo la politica ma anche le associazioni, i corpi intermedi, i lavoratori dell’ Ente. E’ un’illusione pensare ad un rilancio dell’attività amministrativa senza un reale coinvolgimento dei dipendenti dell’Ente.
Sarebbe opportuno un governo cittadino che a fronte della grave eccezionalità sia espressione di tutte le forze politiche e che veramente operi nell’ interesse della città. In fondo si tratta di operare con buon senso e competenza e non secondo impostazioni ideologiche. Occorre fare tutti un passo indietro per far fare un passo avanti alla città.
Tra gli obiettivi prioritari da porsi, sicuramente, quello di uscire nel più breve tempo possibile dallo stato di dissesto evitando che le penalizzazioni durino per 5 anni. Prima usciamo dal tunnel e prima saranno eliminati i tanti disagi che cittadini, famiglie, imprese e dipendenti dovranno sopportare.
Non spetta al sindacato individuare tuttavia le modalità per arrivare nel più breve tempo possibile ad un forte governo rappresentativo. Da parte nostra ci attrezziamo per dare, a fronte di qualsiasi evenienza, il nostro contributo costruttivo.