Martedì scorso si è svolto un Consiglio straordinario richiesto dall’opposizione per trattare il caso dei finanziamenti pubblici a Radio Galileo. Gli stessi consiglieri che avevano chiesto la seduta straordinaria si sono però rifiutati di dibattere l’argomento e si sono allontanati dall’aula (qui l’articolo). In una nota il consigliere Paolo Crescimbeni spiega le ragioni di quel gesto ed accusa “violazioni del regolamento”. Accuse respinte dal vicepresidente Michele Pennoni che spiega di aver “condotto regolarmente” la seduta.
CRESCIMBENI Il comunicato di Paolo Crescimeni: “In ordine alla vicenda consiliare di ieri, relativa alla questione Radio Galileo – Città Aperta ,ritengo sia necessario una doverosa precisazione in ordine ai fatti. Ieri hanno avuto luogo macroscopiche violazioni regolamentari e delle prassi consiliari consolidate e ciò ad opera della cosiddetta maggioranza.
Erano state da tempo presentate dalle opposizioni richieste di consiglio straordinario in ordine ai seguenti temi: Isrim, polo chimico, Ast. Per quest’ultima si era chiesto di adoperarsi per l’effettuazione del consiglio all’interno dell’acciaieria. Era stata inoltre presentata analoga istanza di consiglio straordinario in ordine alla vicenda Radio Galileo – Città Aperta.
In ordine ai primi tre temi, a dimostrazione del dispregio che questa Amministrazione ha nei confronti delle problematiche del lavoro, è stata fatta trattazione lunedì, in un unico punto ,nell’ambito di un consiglio che non era, certo, straordinario unitamente alla trattazione di altre questioni di minore importanza. Anche per Radio Galileo non è stato fissato un Consiglio straordinario, ma l’argomento è stato messo all’o.d.g., in coda a fine pomeriggio di ieri, a conferma della poca considerazione che questa Amministrazione ha dei temi della giustizia contabile.
Adducendo tali motivi e significando che la città in questo momento vive, purtroppo, problematiche ancor più importanti, il Consigliere Crescimbeni, con precedente istanza scritta e con intervento orale di ieri mattina, aveva rinnovato la richiesta di consiglio straordinario alla prima seduta di settembre.
Questa Amministrazione, disattendendo istanza e prassi, dopo aver agevolmente rinviato altri argomenti presentati da consiglieri assenti, a fine seduta di ieri, ad aula semideserta, fors’anche senza numero legale, ha inteso trattare con il solo intervento del Sindaco – pastrocchiato e non esaustivo – questo importante argomento per il quale era stata chiesta seduta ad hoc. A questo punto, i consiglieri presenti hanno abbandonato l’aula per protesta per l’evidente violazione di regolamento e prassi”.
PENNONI Questa la replica del vicepresidente del Consiglio comunale Michele Pennoni: “Avendo il sottoscritto svolto il ruolo di presidente della seduta durante la trattazione del punto all’odine del giorno inerente la vicenda Radio-Galileo-Città Aperta, credo sia necessario sgombrare il campo da interpretazioni distorte e fare chiarezza su quanto avvenuto.
La richiesta di un consiglio straordinario sulla questione è pervenuta al Presidente Mascio all’insediamento dell’ufficio di Presidenza con numerose e reiterate richieste di rapida convocazione vista l’urgenza dell’argomento e, come da regolamento, tale richiesta veniva soddisfatta dal Presidente che programmava il punto nella giornata del 29 luglio (con convocazione del 18 luglio).
Vorrei ricordare al consigliere Crescimbeni che i lavori si sono svolti alla presenza del numero legale e che gli atti che da lui vengono definiti come ‘agevolmente rinviati’ non sono stati trattati, così come previsto dalle regole di cui il consiglio si è dotato, in quanto l’unico presentatore dell’atto non era in aula. Contrariamente, le richieste di consiglio comunale straordinario, una volta accolte, non sono più di dominio dell’interrogante ma, data la loro straordinarietà, sono di tutta l’assemblea. Il rinvio non è dunque possibile se non previa votazione del consiglio comunale il quale si è espresso in modo contrario al rinvio. Per ciò che riguarda la prassi in passato i consigli straordinari sono stati richiesti solo in casi eccezionali e non si è mai verificato che i richiedenti non si presentassero al consiglio che essi stessi avevano sollecitato”.