Nel Consiglio comunale di Terni c’è un’opposizione che chiede un’assemblea straordinaria per affrontare il caso dei finanziamenti pubblici a Radio Galileo, ne ottiene la convocazione e poi diserta l’appuntamento. E’ accaduto oggi ed ha dell’assurdo. Un’assurdità che ha ovviamente un costo per i contribuenti ternani: sono loro a pagare le spese per sostenere le sedute, compresa quella di oggi. Alcuni dei consiglieri che avevano voluto questo Consiglio straordinario non si sono presentati, altri erano presenti ed hanno partecipato al dibattito degli altri punti all’ordine del giorno (compreso uno sull’opportunità di bere acqua di rubinetto invece che acqua minerale) ma sono andati via proprio nel momento in cui veniva introdotto l’argomento Radio Galileo.
DUE CONSIGLI STRAORDINARI Partiamo dall’inizio. Nelle scorse settimane l’opposizione ha chiesto ed ottenuto che fossero convocati ben due Consigli comunali straordinari: uno, quello di ieri, per trattare le vicende economiche di Ast, Isrim e polo chimico (spazio inoltre alle interrogazioni alla Giunta), l’altro, quello di oggi, per trattare il caso dei finanziamenti pubblici ricevuti da Radio Galileo (aggiunti inoltre 8 atti di indirizzo). A chiedere di trattare del caso della radio ternana erano stati i consiglieri Crescimbeni, Ferranti, Fatale, Melasecche, Cecconi, Brizi, De Luca, Trenta, Pococacio, Pasculli e Braghiroli (Forza Italia e M5S al completo, praticamente l’intera opposizione ad esclusione di Todini).
RINVIO DEL PUNTO Già nel corso della seduta di ieri alcuni consiglieri avevano iniziato a chiedere il rinvio del dibattito sul caso Radio Galileo. Crescimbeni aveva sostenuto che “già dalla scorsa settimana il sottoscritto e Melasecche avevano comunicato l’opportunità di rinviare l’argomento Cittaperta a data post-feriale”. Fatto decisamente anomalo visto che il secondo Consiglio straordinario ormai in calendario era stato convocato appositamente per dibattere quella vicenda. A quel punto la seduta era stata sospesa per permettere una conferenza dei capigruppo al fine di trovare un accordo sull’ordine dei lavori. Conferenza che era andata avanti inutilmente per mezz’ora senza giungere ad alcuna soluzione.
Nel Consiglio comunale di oggi era quindi rimasta all’ordine del giorno la trattazione della vicenda di Radio Galileo a cui era stata aggiunta la discussione di 8 atti di indirizzo di varia natura. Crescimbeni, a nome di tutta l’opposizione, ha nuovamente chiesto di rinviare la trattazione del caso Galileo “per dare il giusto spazio a lavori per cose molto urgenti che si sono poste alla nostra attenzione in questi giorni e in queste ore”. E’ poi iniziata la discussione degli atti di indirizzo alla presenza di molti consiglieri che avevano proposto il dibattito sul caso Radio Galileo (oltre a Crescimbeni c’erano Ferranti, Fatale, Brizi, De Luca, Pococacio, Pasculli e Braghiroli). Tra gli assenti, Trenta a causa di un concomitante impegno ad un corso di aggiornamento e Melasecche fuori Terni (in vacanza, da quanto appreso).
Terminato il dibattito sugli 8 atti di indirizzo (dal cavalcavia di Cospea a “non acquistare più acqua minerale per Consiglio e Giunta” ecc), è stato deciso di votare per rinviare la trattazione del caso Galileo: 7 i favorevoli e 12 i contrari. Il rinvio è stato quindi bocciato: il punto doveva essere discusso. A questo punto l’intero gruppo del Movimento 5 Stelle si è dileguato. Usciti dall’aula anche tutti gli altri consiglieri che avevano proposto la trattazione della questione tranne Ferranti – che ha preso la parola per tornare a chiedere un rinvio (ormai impossibile vista la votazione appena conclusa) – e Brizi che non è intervenuto.
Dopo una sospensione di 10 minuti e altre richieste di rinvio da parte di Ferranti (“potrei anche presentare l’atto però in conferenza dei presidenti avevamo deciso di discutere l’atto alla presenza di tutti i firmatari”), alla fine il sindaco ha preso la parola e, in un’aula ormai quasi deserta, ha ricordato le proprie posizioni sulla vicenda che lo vede coinvolto in prima persona. Subito dopo il Consiglio è terminato.
I COSTI Ma quanto è costato questo Consiglio comunale convocato per volere dell’opposizione al fine di dibattere un argomento che si è poi rifiutata di affrontare? Certamente circa 90 euro di gettone di presenza per ogni consigliere che si è presentato ed ha effettuato almeno una votazione (oltre 2 mila euro). Poi ci sono i rimborsi ai datori di lavoro dei consiglieri lavoratori che, partecipando alla seduta, non si sono recati al lavoro. Ci sono infine i costi per gli straordinari di molti dipendenti comunali. Non è facile stimare il costo complessivo di questa seduta straordinaria ma siamo nell’ordine di alcune migliaia di euro. Soldi letteralmente bruciati dalla schizofrenia dell’opposizione che ha già annunciato di voler chiedere la convocazione di un altro Consiglio straordinario sul caso Radio Galileo.
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