Il consigliere comunale Marco Cecconi replica alle associazioni ambientaliste che si oppongono alla realizzazione di un circuito motoristico a Terni. In una nota ribatte che l’impianto per auto e moto non sarebbe affatto alternativo alla realizzazione di piste ciclabili, che sarebbe sottoposto alle valutazioni ambientali e giudica fantascientifico un suo conflitto di interessi.
Il comunicato di Marco Cecconi:
“Alle Associazioni ambientaliste che hanno ingaggiato la loro guerra punica nientemeno che contro una struttura per sport motoristici che (anatema…!) potrebbe persino rappresentare un’occasione di promozione turistica e rilancio economico per il nostro territorio (tutte cose, evidentemente, per queste Associazioni alquanto ininfluenti…), vorremmo indirizzare alcune precisazioni: dato che, a quanto pare, rischiano di fare un po’ troppa confusione e di restare vittime di qualche grossolano equivoco.
Primo. Se il Comune di Terni o Narni dispongono di risorse proprie da destinare alla realizzazione di nuove piste ciclabili, ovviamente ben venga. Se, anzi, le Associazioni ambientaliste sono nelle condizioni (attraverso progetti speciali, ricerca fondi e cose simili) di supportare le Amministrazioni nella ricerca di finanziamenti pubblici da investire a questo scopo, allelulia.
Il punto è che, però, all’opposto, l’impianto per sport motoristici del quale si discute non sarà mai realizzato con fondi pubblici. Se l’impianto si farà – è chiaro a tutti – sarà solo ed esclusivamente grazie a risorse investite da imprenditori privati.
Le due cose – dunque – non sono affatto alternative.
Secondo. La realizzazione della struttura sarà ovviamente sottoposta a tutte le valutazioni e le autorizzazioni preventive eventualmente necessarie, a cominciare da quelle legate all’impatto ambientale. E non perché lo chiedono le Associazioni in questione, ma semplicemente perché, semmai, lo prescrivono la legge e/o i regolamenti comunali.
Si farà, insomma, quello che le norme di vario genere e natura consentiranno di fare. E nel modo in cui le norme lo prevedono. Le Associazioni se ne facciano una ragione.
Terzo: il presunto conflitto di interessi a mio carico. Vediamo… Da piccolo ho studiato per qualche anno pianoforte al Briccialdi: da consigliere comunale mi posso occupare oppure no (come ho fatto per primo e da solo) della pessima gestione del denaro pubblico che ha viziato i rapporti tra Palazzo Spada e l’Istituto musicale…? Mio padre ha lavorato una vita alle Acciaierie, anche con ruoli apicali: da consigliere comunale sono autorizzato a denunciare le inadempienze della politica che rischiano di affossare l’Ast…?
Davvero qualcuno pensa che – prima di andare a disputare una gara sul circuito ternano che ho proposto – i piloti dovranno venire a comprare una moto nel mio negozio…? Siccome è fantascienza, io proprio non ci avevo pensato: ma, semmai dovesse essere, saprò fare le mie scelte. Con buona pace degli ambientalisti ternani”.