Terni, Comune approva bilancio, buco di 3 milioni e mezzo: “Ora dura manovra finanziaria”

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palazzo spadaLa Giunta del Comune di Terni ha approvato il bilancio consuntivo 2015 che registra un disavanzo di 3 milioni e 445 mila euro. L’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, sostiene che il disavanzato sia dovuto “a ragioni di ordine diverso, sia tecniche sia amministrative”.

Lo stesso D’Ubaldi annuncia l’inizio della “manovra finanziaria 2016-2018, la più dura degli ultimi tempi”. Proprio il buco di 3 milioni e mezzo di euro, secondo l’assessore, “impone necessariamente una rivisitazione della struttura della spesa pubblica dell’Ente, e che andrà coperto nei prossimi tre anni con il Bilancio 2016-2018”.

Prosegue D’Ubaldi: “La manovra sconta anche, oltre alla riduzione delle entrate e al blocco delle tariffe, l’introduzione di adempimenti normativi nuovi, primo tra tutti la sovrapposizione del consuntivo e del preventivo triennale. Elementi che rendono, al momento, la programmazione finanziaria più complessa, ma che in futuro dovrebbe consentire un miglioramento in termini di pianificazione delle spese. Altro elemento innovativo rispetto allo scorso anno è l’introduzione dell’obbligo del pareggio di bilancio che va a sostituire quello del rispetto del patto di stabilità. Questo rappresenta, oltre che una innovazione, un salto culturale con cui tutti gli Enti devono misurarsi”.

Cosa intende fare ora la Giunta? “La scelta dell’Amministrazione sarà di aggredire alcune voci di spesa, rendere trasparente la comunicazione a riguardo e mettere in atto misure strutturali sulla spesa corrente. In altre parole trovare entrate senza diminuire la qualità dei servizi o aumentare la tassazione locale che, resta al momento, uno dei capi saldi dell’Amministrazione che nei prossimi giorni completerà il percorso di valutazione delle riforme”.

Secondo l’assessore “il livello della tassazione è uno dei più bassi dei comuni di pari dimensioni. Tra le misure su cui si sta lavorando ci sono quelle dell’applicazione della Legge preFornero, quelle relative al Piano di razionalizzazione delle partecipate che prevede la messa in liquidazione della ATC s.p.a e l’uscita dall’interporto di Orte, perché la programmazione della piastra logistica regionale non comprende la coesistenza di due punti logistici con obiettivi similari. Un percorso di partecipazione e razionalizzazione dei servizi mensa e di quelli educativi è tuttora in atto, mentre, al momento, nessuna decisione è stata presa in merito alla Azienda Speciale Multi servizi e alle Farmacie”.

Il vicesindaco Francesca Malafoglia aggiunge: “Operare scelte significative, in alcuni casi anche impopolari nella sua complessità, rappresenta una grande occasione per l’Amministrazione che si vede costretta a un risanamento, riprogettando le politiche pubbliche, coinvolgendo gli elementi più dinamici della città, ripensando a interventi pubblico-privati per cercare soluzioni alternative, mantenendo la qualità dei servizi. L’impegno è di dare luogo a una progettazione integrata con le risorse del territorio, sperimentare metodi di lavoro nuovi e applicare strategie di pianificazione sistemiche e negoziate tra attori pubblici e privati dentro paradigmi Smart. Il percorso fin qui svolto dentro la cornice Agenda Urbana che potrà realizzare con il sostegno della programmazione 2014-2020 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale –FESR e del Fondo Sociale regionale- FSE, un sistema multi tematico di interventi, va proprio in questa direzione”.

“Il nostro auspicio – conclude l’assessore Piacenti – è di giungere a un pareggio di Bilancio strutturale alla fine della manovra e di trovare con il sostegno della maggioranza le condizioni per la sua approvazione”.

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